La valanga che travolse l’hotel Rigopiano nel 2017 provocando la morte di 29 persone non fu causata dalle scosse di terremoto che interessarono l’Abruzzo quel giorno. Lo ha stabilito la sesta sezione del tribunale civile di Milano, respingendo il ricorso di indennizzo della società proprietaria dell’albergo, intentato contro una compagnia assicurativa. Si invocava, infatti, il nesso di causalità tra il sisma e la valanga per una polizza riguardante i soli danni da terremoto. Poche ore prima il catastrofico evento del 18 gennaio 2017 in Abruzzo furono registrate alcune scosse di terremoto, “coda” dell’evento che interessò le zone confinanti del Lazio e delle Marche.



Niente a che vedere con la valanga che poi travolse l’albergo, secondo quanto stabilito appunto dai giudici. Peraltro, quella pronunciata oggi è la prima sentenza riguardante la tragedia dell’hotel. Di questo sono sicuramente soddisfatti al Comitato dei parenti delle vittime. «Riguarda un aspetto molto importante assai dibattuto soprattutto nel processo penale ancora in corso e al vaglio dei consulenti», affermano.



“DISTACCO NATURALE, NON PER TERREMOTO”

Quanto stabilito dal tribunale civile di Milano, infatti, è importante ai fini del processo penale, in quanto esclude che la valanga possa essere stata causata da elementi esterni all’eccezionale nevicata. Gli esperti incaricati dal giudice, il sismologo Paolo Gasperini e il nivologo Massimiliano Barbolini hanno sostenuto nella loro consulenza tecnica la tesi del distacco naturale, escludendo appunto che la valanga sia stata provocata dal terremoto. Quindi, al centro dell’inchiesta sulla tragedia di Rigopiano restano la sicurezza e la tenuta dell’albergo in cui si trovavano le 29 vittime quando è avvenuta la valanga. La struttura era stata costruita su una zona ritenuta «ad alto rischio» per le valanghe.



Inoltre, era stata aperta un’inchiesta per abusi edilizi dopo un ampliamento dell’hotel nel 2007, ma gli imputati erano stati tutti assolti, «perché il fatto non sussiste». Invece per la tragedia dell’hotel la procura di Pescara ha emesso nel 2017 ben 23 avvisi di garanzia, tre dei quali riguardano ex governatori regionali. Le accuse sono state archiviate due anni dopo. Ora l’indagine riguarda solo il gestore dell’albergo, gli ex sindaci di Farindola e alcuni impiegati dello stesso municipio.