Le osservazioni satellitari potrebbero rivelare in tempo l’abbattersi delle tempeste. Il rilevatore d’immagini collocato sul satellite europeo Meteosat di Terza Generazione, lanciato a dicembre scorso, è capace di analizzare l’attività dei fulmini dalla sua orbita geostazionaria, situata a 36.000 km sopra l’equatore sull’Africa occidentale. Si tratta di un campo visivo che copre oltre l’80% della Terra.
“Le tempeste più violente sono spesso precedute da bruschi cambiamenti nell’attività dei fulmini” ha spiegato al Financial Times Phil Evans, direttore generale di Eumetsat, l’agenzia meteorologica europea che gestisce Meteosat. Dunque, “osservando questi cambiamenti di attività, i dati dei rivelatori forniranno ai meteorologici maggiore sicurezza nel predire forti temporali“. L’importanza di poter prevedere l’abbattersi delle tempeste tramite satelliti e rilevatore si comprende se si pensa che, negli ultimi 40 anni, proprio le tempeste più forti hanno causato circa 500 miliardi di euro di danni. E, secondo Eumetsat, si tratta di una cifra destinata da aggravarsi in quanto gli eventi meteorologici estremi stanno aumentando a causa dei cambiamenti climatici. La possibilità di contare su un rivelatore apre quindi all’opportunità di proteggere al meglio le vite delle persone prima dell’abbattersi di tempeste particolarmente violente.
Rilevatore di fulmini sui satelliti: “fino a 1.000 immagini al secondo” per scovare le tempeste
Contro l’abbattersi delle tempeste più catastrofiche, l’emisfero occidentale dispone già di un sistema di rilevatore di fulmini fornito dai satelliti della US National Oceanic and Atmospheric Administration’s satellites, già utilizzato dal Servizio Meteorologico Nazionale degli Stati Uniti. I dati confluiscono in un modello di allarme LightningCast, che incorpora algoritmi basati sull’intelligenza artificiale per prevedere l’attività dei temporali. Secondo l’azienda aerospaziale italiana Leonardo, che ha sviluppato il sistema Meteosat di Eumesat, questo nuovo sistema è dotato di risoluzione e prestazioni superiori rispetto alla controparte statunitense.
“Il rilevatore di fulmini è dotato di quattro telecamere e ognuna di esse può catturare 1.000 immagini al secondo, di giorno e di notte, rilevando anche un singolo fulmine in 0,6 millisecondi, più veloce di un battito di ciglia” ha illustrato al Financial Times Guia Pastorini, responsabile dell’ingegneria del progetto Leonardo. Eumetsat non emetterà avvisi in caso di tempeste in modo diretto, ma fornirà dati ai servizi meteorologici nazionali che poi allerteranno il pubblico, le imprese e le autorità locali.