Per un errore di alcune società statali alcuni contribuenti italiani hanno sofferto gravi disagi a causa di molteplici disservizi. Lo Stato si vuol far “perdonare” concedendo un rimborso fino a 140€ per i soggetti interessati (vedremo chi sono i potenziali beneficiari).

Il risarcimento va richiesto espressamente dai pendolari che quotidianamente hanno effettuato degli spostamenti – per esigenze di lavoro o svago – e i cui treni hanno portato dei ritardi arrecando dei problemi.



Rimborso fiscale per i pendolari che hanno preso treni in ritardo

Il treno è un servizio di trasporto pubblico che colma le esigenze dei cittadini: chi per motivi di lavoro, chi altro per svago o ancora per recarsi presso le scuole. Un ritardo può affliggere delle conseguenze svariate (in alcuni casi piuttosto pesanti).



Lo Stato è disposto a rimborsare una parte del costo sostenuto per gli spostamenti in treno che hanno causato ritardi. Ecco le percentuali:

  1. Sconto del 25% sul prossimo biglietto per chi ha preso un treno in ritardo tra i 30 e i 59 minuti,
  2. Medesimo “sconto” del 25% ma con la differenza che si riceve l’accredito diretto (in contanti) per coloro che hanno preso un treno fino a 119 minuti di ritardo.
  3. Rimborso al 50% per ritardi che hanno superato i 120 minuti.

Il modulo va compilato online seguendo le istruzioni fornite dal sito ufficiale Trenitalia. L’indennizzo per il ritardo può essere garantito a patto che si faccia richiesto entro un anno d’acquisto dal biglietto.



Trasporto pubblico nel caos

Non è raro trovarsi in quelle situazioni dove si è costretti ad attendere “infinitamente” i treni che sembrano non passare mai. Qualche volta accade per un sovraffollamento, altre volte ancora per guasti oppure per una disorganizzazione.

Al di là di quale sia la causa è pur sempre un disservizio che infastidisce i passeggeri che per motivi personali devono spostarsi rispettando gli orari. Al momento la possibilità – appena citata – prevede un indennizzo come “scuse” riguardo a tali ritardi.