Chiunque decida di usufruire del rimborso Irpef 2023, l’erogazione dello stesso dipende da quale modello di dichiarazione è stato utilizzato in prima istanza. Inoltre il rimborso stesso deve essere richiesto entro una certa data. Vediamo quali sono le opzioni possibili.
Rimborso Irpef 2023: come richiederlo
È possibile richiedere i crediti d’imposta attraverso il rimborso IRPEF 2023 che, tuttavia, non è automatico ma va richiesto entro una certa scadenza. Il rimborso IRPEF è ovviamente strettamente legato alla propria dichiarazione dei redditi ed è proprio in questa sede che bisogna scegliere tra due modelli: in compensazione per il pagamento di altri tributi e attraverso la richiesta di rimborso. in quest’ultimo caso la modalità dipende dal tipo di modello dichiarativo utilizzato
Anzitutto bisogna distinguere tra chi ha utilizzato il modello 730 con il sostituto d’imposta e senza sostituto d’imposta. In questo secondo caso c’è chi ha utilizzato il modello redditi, in questo caso il rimborso arriverà direttamente dall’Agenzia delle Entrate ma in tempi pi lunghi. Nel caso di presentazione attraverso il sostituto d’imposta il rimborso del credito sarà effettuato direttamente in busta paga (nel caso del lavoratore dipendente) o nel cedolino pensione (se pensionato).
Rimborso Irpef 2023: metodi di pagamento
Quando un contribuente presenta la dichiarazione, chiedendo contestualmente il rimborso attraverso il modello redditi, deve anche inserire le modalità di pagamento e quindi, secondo i tempi dell’Agenzia delle Entrate il rimborso verrà erogato direttamente sul conto corrente. In caso contrario invece l’Agenzia emetterà dei titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane. L’assegno verrà inviato direttamente al domicilio fiscale (residenza) del contribuente mediante raccomandata A/R entro 60 giorni dall’emissione dei titoli. È bene anche precisare che il credito andrà riscosso entro tale termine mediante il versamento su conto corrente presso qualsiasi ufficio postale.
Nel caso il contribuente non riscuota il credito, il titolo tornerà all’Agenzia delle Entrate che emetterà un secondo titolo mediante assegno. In caso di mancata riscossione anche di questo secondo assegno, il contribuente dovrà presentare una nuova istanza all’Agenzia delle Entrate