Nella parrocchia di Misano Monte, in provincia di Rimini, il vescovo Francesco Lambiasi ha deciso di non inviare un altro sacerdote per sostituire il posto da settimane vacante per il ruolo di parrocco: sono invece stati nominati Davide Carroli e la moglie Cinzia Bertuccioli come ufficiali referenti pastorali. La notizia ha fatto “rumore” e dalla Riviera Romagnola si è velocemente diffusa in tutto il Paese, confermando l’input del Congregazione per il clero emanato nel luglio 2020: più spazio ai laici all’interno delle parrocchie, così il vescovo di Rimini ha pensato di affidare al diacono Davide e alla moglie un ruolo preminente al posto di Don Angelo.
«È il riconoscimento di un cammino, di un percorso che da diversi anni vede collaborare gruppi di parroci e laici in una zona pastorale che riunisce cinque chiese», spiega la coppia sposata da 27 anni e impegnata in prima linea nella Comunità “Papa Giovanni XXIII” fondata da don Oreste Benzi. Prima che si possano favorire eventuali ambiguità, la parrocchia non è che rimarrà senza un prete di riferimento per celebrare Messe e Sacramenti e non saranno certo Davide e Cinzia a doversi pensare: ci sarà infatti un titolare – don Giuseppe Vaccarini – a cui faranno riferimento, spiega la Diocesi di Rimini al Corriere della Sera. La coppia rimarrà però il “volto” della chiesa locale, dando così voce alla richiesta più volta espressa da Papa Francesco per combattere la crisi di vocazioni, sia religiose che laiche.
LA NOMINA E LA TESTIMONIANZA
«Coinvolgere laici e famiglie nella pastorale», spiegava il Santo Padre nel videomessaggio mandato al webinar “A che punto siamo con l’applicazione di Amoris Laetitia?”, organizzato dal Dicastero Laici Famiglia e Vita, lo scorso giugno 2021. Non solo, sposi e ministri ordinati, vescovi specialmente, sono chiamati dal Papa «a cooperare in maniera feconda nella cura e nella custodia delle Chiese domestiche. Noi pastori – esorta Francesco – dobbiamo lasciarci illuminare dallo Spirito, affinché si realizzi in questo annuncio salvifico da parte di coppie di sposi che spesso ci sono, sono pronte, ma non vengono chiamate. Se invece le chiamiamo, le chiamiamo a lavorare con noi, se diamo loro spazio, esse possono dare il loro contributo alla costruzione del tessuto ecclesiale». Davide Carroli è diacono da oltre 10 anni e in quanto tale potrà curare la liturgia della parola (l’omelia dunque, ndr), distribuire l’Eucarestia – anche se non potrà consacrarla – e anche benedire battesimi e nozze (senza però celebrare i riti specifici). «La Chiesa si avvia verso il percorso sinodale, noi ci vogliamo inserire in questa logica incontrando i laici, spendendo il nostro tempo ad ascoltare la gente. In questa frazione ci sono tante famiglie giovani, vogliamo creare una comunità tra di loro», spiega Davide Carroli emozionato per la nomina seppur conscio che la stessa nasce anche dalla difficoltà di avere sacerdoti che coprano tutte le parrocchie presenti sul territorio. «Giocoforza la scelta nasce anche dal bisogno di non lasciare sola la comunità, ma il sacerdote ha una funzione, i laici un’altra. Il papà non può sostituire la mamma e viceversa. Il prete è il pastore, noi con la nostra specificità diamo il nostro supporto», sottolinea Cinzia, mamma di 7 figli e punto di riferimento assieme al marito di tutta la comunità di Misano Monte. Secondo i coniugi Carroli resta comunque una scelta coraggiosa quella del vescovo Lambiasi, che denota «la grande importanza della famiglia, come la nostra che è anche più allargata e ricca. La Chiesa in questo modo ha mostrato il valore sia della casa che della famiglia».