È ancora nella memoria il caso di Valentino Talluto, l’untore Hiv condannato a 16 anniin primo grado (e giusto pochi giorni fa pronto all’Appello-bis) e a Rimini esplode un caso che lo ricorda in molti aspetti: un uomo di 39 anni di origini brasiliane è stato arrestato questa mattina dai carabinieri della Riviera con la gravissima accusa di aver contagiato l’amante con il virus dell’Hiv oltre ad aver esposto «volontariamente al virus altre tre donne». L’uomo, al momento agli arresti domiciliari, dovrà rispondere dell’accusa di lesioni gravi non appena il gup confermerà l’ordinanza di arrestato nei prossimi giorni: secondo quanto rivelato dagli organi di stampa locali e nazionali, il caso inizia lo scorso agosto quando una convivente del 39enne denuncia l’uomo di aver intrattenuto diverse relazioni sessuali anche di durata importante e di aver contagiato almeno una di queste con il virus “anticamera” nell’Aids. Le indagini hanno poi rilevato come l’uomo positivo all’Hiv abbia volontariamente sospeso ogni cura farmacologica nel 2017, salvo poi riprenderla ma in maniera non costante nel 2018 arrivando poi a sospendere del tutto ogni cura. Da quel momento in poi, ogni rapporto metteva a rischio il partner con la possibilità di rimanere contagiate con l’Hiv: e così è successo.



ARRESTATO UNTORE 39ENNE A RIMINI: A RISCHIO ALTRE DONNE

Dopo la denuncia della convivente, gli inquirenti di Rimini hanno accertato che almeno altre tre donne sarebbero state contagiate dall’untore di Hiv tutte “adescate” tramite il web e i social e che sarebbero state tutte ignare della grave malattia del loro amante. Rintracciate e interrogate, tutte hanno confermato di aver avuto rapporti sessuali non protetti con l’uomo arrestato stamattina: fatto il test, una di queste è risultata positiva all’Hiv, cominciando poi subito la trafila medica per iniziare al più presto le cure. In attesa di avere maggiori elementi oltre alla posizione che vorrà tenere l’uomo brasiliano, gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri sono al lavoro per risalire ad eventuali altre donne conosciute su internet, a chat e alle effettive frequentazioni sentimentali dell’arrestato, il tutto controllando il pc e i device in uso dall’uomo arrestato.

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