C’è l’ipotesi di omicidio-suicidio dietro la morte di una coppia di coniugi a Rimini, i cui corpi senza vita sarebbero stati trovati in casa dal figlio adolescente. Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, i cadaveri di marito e moglie sarebbero stati rinvenuti all’interno dell’appartamento di famiglia in un’area centrale della città, in via Gambalunga. Le vittime sono Gioacchino Leonardi, 50 anni, e Svetlana Ghenciu, 47, e stando alla prima ricostruzione la donna sarebbe stata uccisa dal coniuge che poi si sarebbe suicidato usando la stessa arma, una pistola.



Il quotidiano riporta quella che, finora, sarebbe apparsa la dinamica più accreditata in sede di indagini: dalle prime evidenze emergerebbe che l’uomo avrebbe colpito la moglie con due proiettili prima di togliersi la vita. Ma tutte le piste, allo stato attuale, sarebbero aperte. Leonardi avrebbe detenuto l’arma per uso sportivo. L’inchiesta, coordinata dal pm Annadomenica Gallucci, è affidata agli agenti della locale Squadra mobile diretti dal vicequestore aggiunto Dario Virgili. L’allarme sarebbe scattato intorno alle 17 di ieri, 19 giugno, e sarebbe stato lanciato proprio dal figlio della coppia, un ragazzo di 16 anni.



Coppia morta in casa a Rimini: il punto sulle indagini

Le indagini sulla coppia trovata morta in casa a Rimini sembrerebbero orientate sulla pista dell’omicidio-suicidio, ma nessuna ipotesi, al momento, sarebbe definitivamente esclusa. Il figlio 16enne, riporta ancora Il Resto del Carlino, avrebbe fatto la macabra scoperta al suo ritorno a casa dopo due giorni trascorsi fuori con la fidanzata. La porta dell’abitazione, al terzo piano di un condominio di via Gambalunga, sarebbe risultata chiusa dall’interno e per questo il ragazzo, dopo aver contattato invano i genitori al telefono, avrebbe chiesto aiuto ai vicini per forzare l’accesso.



Una volta all’interno, l’immagine dell’orrore: marito e moglie sarebbero stati trovati senza vita in camera da letto, lui riverso sopra la donna e con la pistola ancora in mano. Sul posto l’intervento del 118 e della polizia, con la successiva apertura delle indagini per chiarire i contorni dei due decessi. Nessuno dei condomini avrebbe sentito rumori sospetti o urla provenire dall’appartamento. Nella storia familiare non sarebbero emersi precedenti per maltrattamenti o violenze, evidenza che complica l’accertamento di un possibile movente. I corpi saranno sottoposti ad autopsia nelle prossime ore, e l’esame medico legale permetterà di aggiungere nuovi elementi alla ricostruzione della vicenda.