SALA CONFERMA: “SETTIMANA PROSSIMA CI SARÀ IL RIMPASTO DELLA GIUNTA”

La giunta del sindaco di Milano Giuseppe Sala è in carica dall’autunno 2021, quando l’ex manager EXPO venne riconfermato alla guida del Comune con una maggioranza di centrosinistra ancora più “radicale”: ebbene, entro la prossima settimana avverrà quello che in gergo politico si chiama “rimpasto”, ovvero una rimescolata di alcune cariche e deleghe per l’uscita di (almeno) uno degli assessori nominati dal sindaco Sala.



L’annuncio è stato dato dallo stesso primo cittadino di Milano, confermando quanto detto ancora alla fine della campagna elettorale per le Europee 2024: «Sono al lavoro, ma le idee non sono ancora definite, chiare si, ho una serie di opzioni in testa, ora vediamo», ha detto in conferenza stampa Beppe Sala dando seguito al primo annuncio fatto sotto il palco del comizio di Pierfrancesco Maran, candidato Pd alle Europee. Ed è proprio l’attuale assessore alla Casa e Piano Quartieri (già responsabile dell’Urbanistica), tra i principali big del Partito Democratico lombardo, ad uscire dalla giunta imponendo un nuovo rimpasto della squadra di governo a Milano, a 2 anni dalle prossime Elezioni Comunali.



“MARAN ESCE ANCHE SE NON ELETTO”: IL TOTONOMI PER LA GIUNTA DI MILANO

«Penso che la settimana prossima lo faremo, ovviamente stiamo aspettando l’ufficializzazione di Maran, sono molto positivo, credo che salvo improbabili intoppi passi in Europa e quindi per rispetto aspettiamo»: così ancora il sindaco Sala informa del rimpasto di giunta, con lo scenario particolare legato alla posizione del candidato europarlamentare nella circoscrizione Nord-Ovest. Finito quinto, dunque primo dei non eletti per il Pd nell’area nord occidentale, Maran dovrebbe rientrare grazie alla scelta che ormai sembra definita di Alessandro Zan – eletto sia nel Nord Ovest che nel Nord Est – di occupare il seggio orientale.



Anche però se Maran alla fine non dovesse rientrare nel Parlamento Europeo, Sala ha già fatto intendere che un rimpasto comunque avverrà: «Credo che questa campagna sia talmente decisiva per Maran, ed è anche il motivo per cui lo appoggio oltre all’affetto, che se non dovesse andare bene lui stesso farebbe fatica a ricominciare con uguale motivazione nello stesso ruolo», aveva detto al “Corriere della Sera” a pochi giorni dal voto di Bruxelles. Sul totonomi che ha impazzato gli scorsi giorni a Palazzo Marino, il potenziale candidato per sostituire Maran dovrebbe essere il capogruppo Pd a Milano, Filippo Barberis. È stato chiesto nelle scorse ore in conferenza stampa allo stesso Beppe Sala che non ha né confermato né smentito del tutto, «sto pensando a varie soluzioni, vediamo quale sarà quella che mi garantisce di più anche una copertura rispetto a un tema come quello della casa, che è un tema delicato su cui io voglio segnare l’ultima parte del mio mandato, e anche lì qualche idea ce l’ho». Non è però da escludere un potenziale “scambio” di deleghe, con Barberis in giunta ma non alla Casa, bensì al potenziale sostituto di Maran.