Sono trascorsi 11 anni esatti dalla scomparsa misteriosa di Rina Pennetti, mamma di due figli della quale non si hanno più notizie dal 6 ottobre 2009. La donna fece perdere le tracce da Rende, in provincia di Cosenza, dopo essere entrata in un negozio di parrucchiera. Di lei sarebbe rimasta solo la borsa rinvenuta a terra con all’interno tutti i suoi oggetti, compresi i documenti. La sua storia sarà oggi al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto, che torna sul misterioso caso accogliendo in studio la sorella di Rina, Alba Pennetti, che in tutti questi anni non ha mai smesso di lanciare appelli. Alla vigilia dell’appuntamento in tv e in concomitanza con l’undicesimo anniversario della tragica scomparsa, Alba ha rilasciato una intervista a Fanpage nella quale ha ripercorso il giallo della sorella che ormai fa fatica a credere ancora viva: “Lo desidererei tanto, ma sono certa di no. Rina ci amava tantissimo, non ci avrebbe mai dato questo dolore”, ha commentato. Rina, infatti, aveva quasi una sorta di dipendenza affettiva da tutta la famiglia e in particolare dal padre al quale telefonava di continuo fino al giorno della sua sparizione, quando all’improvviso il telefono del genitore ha smesso di suonare facendo così partire l’allarme. Il giorno della sua scomparsa la donna si trovava con Fabio, un uomo che la sorella definisce un amico al quale Rina si era avvicinata molto nell’ultimo periodo. I due avevano avuto una relazione che però la donna aveva deciso poi di chiudere.
RINA PENNETTI, MAMMA SCOMPARSA 11 ANNI FA: IL GIALLO
Il giorno della scomparsa, Rina Pennetti si trovava proprio con Fabio, con il quale era rimasta in buoni rapporti. Lui avrebbe dovuto fare delle commissioni a Rende, dove si trova il colorificio di famiglia della donna, che decise di accompagnarlo. Ma da quella macchina sarebbe poi sparita. La sorella ha raccontato: “Fabio ha raccontato di averla lasciato in auto, addormentata. È verosimile perché Rina era in cura per una grave depressione e per forti stati d’ansia. Quella mattina stava molto male ed era andata in farmacia per comprare il ‘Tavor’, di cui aveva ingerito tre compresse. O almeno è quante ne mancano dalla confezione che aveva appena acquistato”. Ma cosa sarebbe accaduto dopo? La sua borsa viene rinvenuta da una parrucchiera, per strada, a pochi passi dall’auto di Fabio, con il manico strappato come se qualcuno l’avesse tirata per la tracolla. Ad avvertire però dell’assenza di Rina non sarebbe stato Fabio bensì il padre, per via dell’eccessivo silenzio da parte della donna. Al momento della denuncia però gli avrebbero consigliato di attendere ancora: “Ci hanno consigliato di attendere il suo ritorno per un paio di giorni. ‘È maggiorenne’, insistevano. Quando ho fatto presente che parlavamo di una persona in difficoltà e in terapia farmacologica, mi hanno risposto, testualmente: “Stia tranquilla signora, se è morta la troviamo””. In tutti questi anni, purtroppo, la famiglia non ha mai avuto alcuna notizia e tutte le piste, compresa quella della Sim ritrovata, si sono rivelate “un buco nell’acqua”. Ed anche con l’uomo che era con lei al momento della sparizione, non ci sono stati più contatti. A cercarla, dunque, è rimasta solo la sua famiglia.