Rinascere ci racconta la storia vera di Manuel Bortuzzo e sicuramente ci commuove anche perché il ragazzo, passato anche dalla televisione, lo conosciamo bene e ne comprendiamo i suoi valori. È stato lui stesso a raccontare le emozioni di un viaggio incredibilmente forte a livello emotivo. L’ha fatto ai microfoni di Repubblica dove ha specificato: “Rivedere tutto sullo schermo mi ha provocato una sensazione particolare perché fino a metà del film mi sembrava la storia di un’altra persona. È stato davvero emozionante. Il film è tratto dal mio libro e devo dire che è decisamente fedele. Per me scriverlo è stato davvero terapeutico. Giancarlo poi è stato bravissimo a restituire tutti i miei gesti mostrandosi vero”. Sono parole che fanno riflettere e aumentano l’hype del pubblico in attesa dell’inizio del film stesso. Rinascere sarà trasmesso in prima serata da Rai 1. Grazie a RaiPlay avremo la possibilità di seguire il film anche sui nostri dispositivi mobili, cliccando qui.
Rinascere: film tratto dal libro di Manuel Bortuzzo
Rinascere è una storia vera tratta dal libro scritto da Manuel Bortuzzo. Giancarlo Commare ha avuto il supporto di Kevin, il fratello del nuotatore che lo ha aiutato ad entrare nel personaggio. L’attore ha dichiarato che il libro autobiografico ha rappresentato per lui la Bibbia, ha seguito passo passo ogni cosa che viene raccontata per capire chi fosse veramente questa persona. Manuel subito dopo l’incidente ritorna in vasca per inseguire il suo nuovo sogno: Puntare alla Paralimpiadi.
Il libro “Rinascere, l’anno in cui ho cominciato a vincere” esce nel 2019 edito da Rizzoli. Nel 2021 va in onda un film documentario dal titolo L’ultima gara dove vede protagonisti Massimiliano Rosolino, Raoul Bova e il nuotatore Filippo Magnini. Sicuramente l’apporto emotivo dato da una storia che conosciamo tutti non può che essere il motore di un film in grado di commuovere e di invitare a riflettere anche su quanta forza possa avere una persona anche nei momenti più difficili da affrontare nella vita.
Rinascere: il cast e la regia dietro al film
Rinascere va in onda oggi, domenica 8 maggio, su Rai 1 a partire dalle 21.15. Il film racconta la vera storia di Manuel Bortuzzo asso del nuoto italiano. La pellicola è prodotta da Moviheart e RaiFiction. La regia è di Umberto Marino che ha curato anche la sceneggiatura. In 34 anni di carriera Marino ha diretto 29 film e 1 serie tv dal titolo Tutta colpa di Freud. Ha inoltre curato la sceneggiatura di alcuni film di animazione: Momo alla conquista del tempo, La gabbianella e il gatto, Aida degli alberi, Totò Sapore e la magica storia della pizza. Nel 1991 ottiene la candidatura al David di Donatello come migliore sceneggiatura per La stazione . La parte di Manuel Bortuzzo è assegnata all’attore Giancarlo Commare. Nel cast troviamo anche Alessio Boni nella parte di Franco, il padre di Manuel. L’attore in 29 anni di carriera ha interpretato 37 film e 1 serie tv. Nel 2004 ha vinto per La migliore gioventù il Nastro d’Argento come migliore attore protagonista. Il cast inoltre si compone di: Gea Dall’Orto che interpreta Martina la fidanzata di Manuel, Salvatore Nicolella è il fedele amico Alfonso e infine David Coco il traumatologo.
Rinascere, la trama del film: la storia di Manuel Bortuzzo
Leggiamo la trama di Rinascere. Manuel Bortuzzo è un giovane ragazzo di appena 19 anni, ma già una promessa del nuoto. Da pochi mesi si è trasferito con la sua famiglia a Roma per allenarsi. Il suo obiettivo è poter accedere alle Olimpiadi. Durante le esercitazioni in vasca, Manuel conosce Martina, una sua coetanea e stella nascente del nuoto sincronizzato ed è subito amore a prima vista. Le cose sembrano andare tutte per il verso giusto, la possibilità di esaudire il sogno di gareggiare alle Olimpiadi, un amore appena sbocciato e corrisposto. Ma come accade spesso, tutto è destinato prima o poi a finire e bisogna ricominciare d’accapo. Una sera Manuel mentre sta in compagnia dei suoi amici, viene colpito alle spalle da due colpi di pistola. È il 2 febbraio del 2019, da quel momento la vita del ragazzo cambia radicalmente. All’inizio si è pensato a una esecuzione da parte di un clan, ma Manuel non ha mai avuto a che fare con quegli ambienti, poi dopo approfondite indagini si è scoperto che Bortuzzo è stata una vittima innocente, un errore, uno scambio di persona. Il verdetto finale è pesante, dopo il ricovero in codice rosso, i medici informano la famiglia che il loro figlio sarà destinato a vivere su una sedia a rotelle. Non mancano i momenti di sconforto, Manuel inizia il suo percorso riabilitativo in una clinica dove conosce Davide che sarà il suo mentore. Il ragazzo affronta nuove sfide, per raggiungere il suo obiettivo finale: tornare a ballare e camminare.