L’inizio del 2023 sarà all’insegna dei rincari. Il nuovo anno, come riportato da Tgcom24, non darà respiro agli italiani, almeno per quel che concerne i prezzi della benzina e dei pedaggi. Per quel che riguarda il carburante, infatti, l’intenzione del Governo di Giorgia Meloni è quella di non prorogare più il taglio delle accise che è in vigore da nove mesi. La riduzione fino alla fine di novembre era stata complessivamente di 30,5 centesimi, poi con il dl Aiuti quater era scesa a 18,3 centesimi. Adesso rischia di azzerarsi. Il motivo è da ricondurre al fatto che i costi sono scesi di molto rispetto a quelli dell’inizio del conflitto in Ucraina. Al momento in media si attestano a 1,625 euro al litro per la verde e a 1,689 euro per il diesel.
Per quanto concerne invece le autostrade, invece, i prezzi dei pedaggi, che sono congelati dal 2018, ovvero dalla caduta del ponte Morandi, potrebbero tornare ad essere aggiornati. La sensazione è che ciò avverrà in negativo. Il ministero dei Trasporti e del ministero dell’Economia stanno valutando le richieste di rimodulazione delle concessionarie. Autostrade per l’Italia ha chiesto un aumento del 2%, mentre altre di queste incrementi ancora più rilevanti.
Rincari in arrivo a inizio 2023, ma non per le bollette
La buona notizia è che probabilmente i rincari in arrivo all’inizio del 2023 non riguarderanno le bollette o per lo meno alcune di queste. Per quel che concerne l’elettricità, infatti, una norma di competenza del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, contenuta nel decreto Milleproroghe, ha stabilito una riduzione dei prezzi pari al 19,5% fino al prossimo 30 giugno. “Il provvedimento punta a proteggere cittadini e consumatori in questi mesi difficili e allo stesso tempo garantire e tutelare l’iniziativa economica delle aziende”, ha affermato il ministro Gilberto Pichetto Fratin.
Il denaro risparmiato dalla luce, però, probabilmente rischia di essere investito nel gas. In merito non ci sono ancora stime ufficiali, ma Nomisma prevede un aumento nella bolletta del primo mese del nuovo anno pari al 20% in virtù dell’andamento dei prezzi internazionali di inizio dicembre. Successivamente i prezzi dovrebbero risentire della decisione sul price cap adottata da Bruxelles e dunque subire un calo.