La Spagna ha in programma l’avvio di 1.400 progetti sulle rinnovabili, ma la rete elettrica nazionale sembrerebbe essere un limite fisico insormontabile. Il Paese, come riportato da La Verità, non dispone infatti di una capacità di trasporto sufficiente a reggere. A denunciarlo nelle scorse settimane è stata la società di consulenza di settore Aurora Energy Research, ma finora non è stato preso alcun provvedimento.



È per questo motivo che la Commissione Ue ha bacchettato il Paese nelle sue raccomandazioni annuali. “I vincoli di capacità della rete limitano l’ulteriore integrazione delle rinnovabili. Sono necessari più investimenti, sia nella infrastruttura di rete sia nello stoccaggio per integrare più elettricità rinnovabile”, si legge nel documento. Secondo le valutazioni, in particolare, la Spagna dovrebbe aspirare a raggiungere 67 gigawatt di energia eolica e 35 gigawatt di energia fotovoltaica nel 2030, rispetto agli attuali 30 e 23. I progetti per abbandonare i combustibili fossili a favore del fotovoltaico e dell’energia eolica sono insomma numerosi, ma attualmente ben lontani dalla realtà.



Rinnovabili record in Spagna, ma rete elettrica non regge: le direttive dell’Ue

La Spagna dunque è un’osservata speciale della Commissione Ue per quel che concerne lo sviluppo delle rinnovabili e i problemi della rete elettrica, ma non solo. Il Paese prossimamente dovrà inviare a Bruxelles degli aggiornamenti anche in merito ad altri obiettivi più complessi. “La carenza di manodopera e qualifiche, in settori e professioni chiave per la transizione ecologica, sta creando colli di bottiglia. Una formazione di alta qualità che risponda alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro deve essere fondamentale per ridurre questa carenza e favorire l’inclusione e riassegnazione del lavoro”, si legge ancora nel documento.



Infine, c’è anche da superare alcuni errori che sono stati compiuti dal Governo di Pedro Sanchez nel recente passato. “I trasporti continuano a dipendere fortemente dai combustibili fossili e la mobilità elettrica è poco sviluppata, sia dal lato dell’offerta sia dal lato della domanda”, hanno evidenziato i commissari.