Come sappiamo il governo Meloni ha fortemente ridimensionato il reddito di cittadinanza che potrà essere rinnovato soltanto per sette mesi anziché 18. Vediamo quali sono i requisiti richiesti per un’ulteriore proroga di 18 mesi.

Rinnovo reddito di cittadinanza 2023: come funziona

Ma come funziona la modalità di rinnovo per il 2023? Secondo l’attuale normativa infatti, premi alla sospensione di un mese, se il richiedente presenta gli stessi requisiti e le stesse condizioni anche dopo 30 giorni, è possibile richiedere il rinnovo di reddito di cittadinanza. Il reddito infatti può essere erogato per 18 mesi consecutivi dopo i quali è necessario presentare la domanda per richiedere il rinnovo. Trascorso mesi di sospensione, il beneficiare potrà ottenere ulteriori 18 mensilità per un totale di 36 mesi.



La procedura di rinnovo resta la stessa anche dopo la modifica attuata dal governo Meloni che, come sappiamo, non rende più possibile rinnovare il reddito di ulteriori 18 mesi ma soltanto di 7. Tuttavia per coloro che hanno potuto ottenere per la prima volta il beneficio per 18 mensilità rinnovabili per altri 18 mesi, sarà possibile appunto attingere alla possibilità di prorogare di altri 18 mesi il beneficio, fermo restando che dal 2024 questo sarà eliminato per tutti.



Rinnovo reddito di cittadinanza 2023: quali sono gli obblighi

Le domande del reddito di cittadinanza potranno essere presentate sempre dal richiedente e il beneficio sarà erogato sulla medesima carta di pagamento indicata nella prima istanza. Se invece la domanda viene presentata da un altro componente del nucleo familiare, sarà necessario ritirare una nuova carta.

Soltanto coloro che hanno un ISEE in corso di validità e mantengono i requisiti di reddito, potranno richiedere il contributo economico. Infatti i requisiti sono stabiliti dalla legge 26/2019 che impone, in caso di rinnovo, ad accettare la prima offerta utile di lavoro ovunque sia collocata all’interno del territorio italiano, anche nel caso si tratti di una prima offerta. Qualora la persona infatti rinunci all’offerta lavorativa, ciò determinerà la decadenza dal beneficio.