Mario Draghi ce la farà e anche il Movimento 5 Stelle sarà al suo fianco: non ha dubbi Rino Formica. «Troveranno il modo di digerirlo», il giudizio dell’ex ministro socialista ai microfoni di Repubblica, che ha sottolineato che i penta stellati vantano una rappresentanza del tutto abusiva: «Non hanno più quel 32 per cento che li ha portati in Parlamento, se arrivano al 15 è già grasso che cola».
Secondo Rino Formica, Mattarella ha scelto Draghi perché è il garante della nostra credibilità internazionale e in questo momento serviva un messaggio anche all’Europa: «Le sorgenti del ribellismo e delle disgregazioni populiste si annidano ovunque. Draghi rassicura e offre garanzie sull’uso dei fondi». Duro il giudizio su Giuseppe Conte: «È un avvocato a parcella. È stato indennizzato a sufficienza in vanità, direi».
RINO FORMICA: “DRAGHI NON É MONTI”
Tornando sulla crisi di governo, Rino Formica ha criticato duramente Matteo Renzi – «resta un guastatore, a scopone è l’uomo dello spariglio, non potrebbe mai dare le carte» – mentre ha tenuto a fare una netta distinzione tra l’ex capo della Bce e Mario Monti: «Monti è un professore che conosce solo i libri che ha studiato, e il libro che ha scritto. Draghi la dottrina, ma anche la pratica. Quello che ha fatto alla Bce è stata raffinatissima politica».
Rino Formica definirebbe il governo che nascerà un esecutivo di tregua istituzionale, rimarcando che nell’ultimo mese è andato in scena un dramma interno al sistema politico denunciato già da Cossiga nel giugno del 1991: «I problemi sono ancora tutti sul
tappeto. Si è cercato di cambiare le leggi elettorali e di avvicendare i partiti e i leader, ma si sono ignorate le ragioni interne della crisi. Siamo eternamente nelle mani degli ascari, come ai tempi di Giolitti: almeno quelli erano più dignitosi dei responsabili che avrebbero dovuto salvare Conte».