“Razzismo, povertà, falsi miti, influencer, trapper, politici, banchieri, arroganza del potere: nun te reggae più“. E’ quanto scritto nel murale spuntato oggi a Roma e dedicato a Rino Gaetano, nell’anniversario della morte avvenuta il 2 giugno del 1981. L’opera è stata realizzata dallo street artist Harry Greb, che nei giorni scorsi ha anche dedicato alcune sue opere allo Spallanzani per l’emergenza Covid e alla morte di George Floyd. Il murale si trova a via Maiella, nel quartiere di Montesacro nella Capitale. “Sono passati 39 anni dalla scomparsa di Rino Gaetano – ha raccontato l’artista in una nota – è un modo per ricordarlo anche dopo tanti anni. Uno dei più originali cantautori italiani che con la sua sagacia e ironia oggi è più che mai d’attualità. È ritratto nella sua amata Montesacro dove per anni è stato omaggiato con un concerto in piazza Sempione dove si trova il murale. Nel testo si nota la strofa di una sua famosa canzone riadattata ai giorni nostri“. (agg. di Fabio Belli)
LA SORELLA: “NON FU RIFIUTATO DAGLI OSPEDALI”
Un artista di cui si continua a sentire la mancanza. Questo possiamo dire di Rino Gaetano a quasi 40 anni dalla sua tragica morte. Le sue canzoni, il sound che accompagnava denunce precise, ancora molto attuali purtroppo, rivelano il suo modo di guardare lontano e di leggere il mondo, questo ci manca di lui, convinti che tanto altro avrebbe potuto dire nel corso degli anni. A tornare su quella maledetta notte è ancora la sorella Anna che sfata il “mito” dei no ricevuti da diversi ospedali quella notte agevolando così la sua morte. Secondo quanto riporta Trieste-salario, la sorella di Rino Gaetano ha raccontato quello che è successo dopo l’incidente e, in particolare, ha rivelato: “Non è vero che Rino fu rifiutato dagli ospedali. Questa è una leggenda. Quando il corpo di mio fratello fu estratto dalle lamiere, venne portato al Policlinico Umberto I, semplicemente perché era il posto più vicino. La struttura non aveva una sala operatoria attrezzata per la craniolesi, ma non l’avevano neppure gli altri ospedali contattati telefonicamente”. Questo sicuramente chiarisce alcune cose ma non spazza via il suo significato per decine di artisti di ieri e di oggi e, perché no, di domani… (Hedda Hopper)
A 39 ANNI DALLA MORTE RINO GAETANO E’ ANCORA UN MITO DELLA MUSICA
Era il 2 giugno del 1981, esattamente 39 anni fa, quando moriva il grande Rino Gaetano. Il geniale artista di Crotone, scomparve troppo prematuramente, a soli 31 anni (era nato nel 1950), dopo un incidente in auto in quel di Roma, sulla via Nomentana. Un evento scioccante che lasciò un vuoto incolmabile nel mondo della musica, dell’arte e della cultura, ma che nel contempo lanciò lo stesso Gaetano nell’olimpo dei grandi cantautori del Belpaese. Un artista creativo, imprevedibile, eccentrico, a 360 gradi, che avrebbe potuto dare ancora tantissimo alla musica, ma che in poche anni è stato in grado di lasciarci un bagaglio musicale e culturale di inestimabile valore. E pensare che Gaetano nacque poverissimo, nella Calabria degli anni ’50, terra d’origine presto lasciata assieme ai genitori per cercare nuove fortune a Roma. Nella capitale il giovane Rino frequentò la scuola, pensando di diventare un giorno geometra, ma fin da subito è certo che quella non sarà la sua strada. Iniziò così a frequentare i primi teatri, e poi la musica, imparando a suonare la chitarra e a comporre le prime canzoni.
RINO GAETANO: I SUOI BRANI PIU’ FAMOSI
Si fa notare fin da subito, anche per il suo modo “diverso” di presentarsi al pubblico, più ironico e scanzonato rispetto alla serietà del periodo, e nel giro di pochi anno sforna autentiche pietre miliari della storia della nostra musica, a cominciare dai suoi tre brani più famosi, leggasi “Ma il cielo è sempre più blue”, “Gianna” e “A mano a mano”, passando per “Sei ottavi”, “Ad esempio a me piace il sud”, e arrivando fino a “Sfiorivano le viole”, Spendi, Spandi, Offendi”, brani che raccontano l’Italia dell’epoca sempre con il suo modo di fare scanzonato, ironico, leggero. E per capire chi fosse realmente Gaetano, sono significative le recenti parole rilasciate da Stefano Micocci autore e produttore da sempre nella casa discografica It, quella che pubblicò tutti i brani di Rino: «Ho scelto di scrivere una favola, e non la biografia perfetta di Rino Gaetano, perché la sua vita è stata una favola. La favola di un ragazzo che studia in seminario, perché la sua famiglia non ha grandi possibilità economiche, torna senza avere arte né parte, e il cui padre, portiere in un condominio, sogna per lui il posto fisso. Ma Rino non ci pensava nemmeno lontanamente. Sognava di dare canzoni ai cantanti: ne aveva diverse centinaia, scritte in un quaderno a quadretti».
RINO GAETANO, L’EVENTO SU FACEBOOK
Per ricordare il grande cantautore calabrese oggi non si terrà come di consueto il Rino Gaetano Day organizzata dall’omonima associazione culturale, ma l’artista verrà comunque ricordato attraverso i racconti della pagina Facebook Rino Gaetano Band, attraverso cui verrà trasmessa una diretta streaming dalle ore 18:00, on air anche su Radio Italia Anni 60. Un evento organizzato dalla famiglia Gaetano a cui parteciperanno anche l’attrice Gaia Messerklinger e il cantante Andrea Satta, voce dei Têtes de Bois, con l’aggiunta di tributi, immagini e filmati.