Com’è morto Rino Gaetano, misteri e teorie ma anche leggende

La morte di Rino Gaetano resta un mistero, al punto tale che 42 anni dopo ci si chiede ancora com’è morto. In effetti, non c’è ancora una risposta chiara sul tragico decesso del cantautore nato a Crotone, in Calabria. Ufficialmente è morto per un incidente stradale consumatosi a Roma il 2 giugno 1981, ma nel tempo si sono diffuse diverse teorie e leggende, come quella secondo cui Rino Gaetano sarebbe stato rifiutato da diversi ospedali e che lo avesse addirittura previsto in una canzone scritta 10 anni prima. L’artista aveva trascorso la notte in compagnia dei suoi amici per le strade di Roma. Era all’apice della sua carriera il cantautore, stroncato da un incidente mentre percorreva via Nomentana, la stessa strada dove abitava con i genitori e la sorella Anna.



Un malore o un colpo di sonno la causa? La sua macchina comunque invase la corsia opposta, dove accorreva un camion che lo colpì in pieno. Quando venne trasferito al Policlinico, Rino Gaetano era già in coma. Serviva un’operazione, ma il Policlinico non aveva un reparto di traumatologia cranica. Dopo diversi tentativi con molti altri ospedali nel corso della notte, Rino Gaetano solo alle prime luci dell’alba venne ricoverato al Gemelli, ma evidentemente era troppo tardi, visto che morì intorno alle 6 del mattino.



Rino Gaetano morto in un incidente, ma c’è chi ha dei sospetti…

Anni dopo la sua canzone “La ballata di Renzo“, che aveva scritto dieci anni prima ed era rimasta inedita, assunse nuovi significati. Visto che raccontava la storia di un giovane morto in circostanze molto simili, in molti hanno sostenuto che in quella ballata Rino Gaetano avesse predetto la sua morte. La sorella Anna, comunque, in un’intervista di qualche anno fa chiarì le circostanze della morte di Rino Gaetano: «Non è vero che fu rifiutato dagli ospedali. Questa è una leggenda». La donna ha raccontato che quando il corpo del fratello fu estratto dalle lamiere, fu portato al Policlinico Umberto I solo perché era quello più vicino. «La struttura non aveva una sala operatoria attrezzata per la craniolesi, ma non l’avevano neppure gli altri ospedali contattati telefonicamente».



Ci sono poi le teorie di un avvocato penalista campano, Bruno Mautone, che ha scritto tre libri sulla morte di Rino Gaetano, spiegando di avere prove schiaccianti del coinvolgimento dei servizi segreti nella morte. Per Mautone molti degli amici di Rino Gaetano erano agenti segreti, collegati alla Cia e ai servizi italiani. Per questo, secondo l’avvocato, i testi del cantautore erano “opachi”. Inoltre, sostiene che Rino Gaetano fosse affiliato alla massoneria e avesse informazioni riservate, oltre ad essere frequentatore di ambienti politici. Fa anche riferimento all’amicizia con Elisabetta Ponti, figlia del medico personale di Licio Gelli, considerato capo supremo della loggia massonica P2. Ma non ci sono prove che supportino tali teorie.