Nella nuova puntata di Techetechete’ in onda questa sera su Rai1, tra i protagonisti indiscussi della musica italiana, rappresentante di una genialità rara e difficile da riprodurre, troverà spazio anche l’indimenticato Rino Gaetano. Il cantautore crotonese nato nel 1950 ci ha lasciati troppo presto, 31 anni dopo, in seguito ad un terribile incidente stradale. Nonostante la sua giovane età, però, Rino era riuscito anche a lasciarci alcune delle sue perle di genialità ancora oggi amate e ascoltate anche dai più giovani. Artista più che mai attuale, Gaetano perse tragicamente la vita il 2 giugno 1981 in un incidente a via Nomentana, poco distante dalla sua abitazione. Fatale fu uno scontro con un camion proveniente dall’altra corsia, sebbene la morte non avvenne sul colpo. Come rammenta Panorama, tre ospedali rifiutarono il suo ricovero e Rino morì in seguito alle gravi ferite che aveva riportato alla testa. La sua morte, in qualche modo avvolta nel mistero, fu anche al centro di una inquietante coincidenza narrata nella canzone scritta dal cantautore 11 anni prima, La ballata di Renzo nella quale si parla di un uomo morto dopo essere stato rifiutato da tre ospedali e persino dal cimitero.



RINO GAETANO, IL GIALLO SULLA SUA MORTE

Sulle ultime ore di vita di Rino Gaetano, ancora oggi a distanza di quasi 40 anni non è mai stata fatta del tutto chiarezza. I dubbi restano, come evidenzia anche un saggio dal titolo “Rino Gaetano, la tragica scomparsa di un eroe” di Bruno Mautone in cui l’autore sostiene che l’artista sia stato ucciso addirittura dalla massoneria. La sua, di fatto, fu una fine controversa dal momento che in seguito all’incidente (sulle cui dinamiche ad oggi non sono stati ancora del tutto fugati i dubbi) Rino fu portato da un’ambulanza dei vigili del fuoco al San Camillo dove però fu rifiutato il ricovero perchè ritenuto non attrezzato per il suo caso; fu quindi rifiutato anche dall’ospedale San Giovanni e così al Policlinico Umberto I in cui il reparto di traumatologia non era funzionante. L’artista morì alcune ore dopo senza aver ricevuto alcuna cura. Caso volle che, così come cantava pochi anni prima, il cantautore rischiò di non poter neppure essere sepolto al Verano, dove riposano molti personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura. Ciò fu poi reso possibile solo dopo le pressioni di alcune personalità. Sempre secondo l’autore Mautone nel libro “Chi ha ucciso Rino Gaetano?”, sarebbero troppi i dubbi sulla sua dipartita: “Rino Gaetano era depositario di informazioni riservatissime e frequentatore di ambienti politici. Un manager dell’artista, suo caro amico, era in simbiosi con personaggi di spicco della politica, della massoneria e addirittura con i Servizi Segreti”.

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