IL PIANO CHOC DEL GOVERNO DRAGHI SE PEGGIORASSE LA GUERRA

Uno stato di emergenza durato due anni potrebbe essere pronto ad essere “riattivato”, questa volta però con modalità e motivi diametralmente diversi dalla pandemia Covid-19: attorno a Palazzo Chigi circolano retroscena “choc” in merito a possibili conseguenze dell’escalation di guerra in Ucraina. In particolare, davanti ad una tensione sempre più alta ad Est Europa, l’Italia potrebbe intervenire con contingentamenti energetici, misure straordinarie emergenziali e addirittura rinvio delle Elezioni Politiche previste tra fine febbraio e inizio marzo 2023.



Ne parlano oggi “Affari Italiani” e “Il Tempo”, ma già negli scorsi giorni diversi altri retroscena sono emersi con contenuti simili: «L’esecutivo di Mario Draghi si starebbe preparando a tutti gli scenari, anche quelli peggiori», spiega “Affari Italiani” citando la possibilità che il Premier Draghi possa anticipare la Manovra di Bilancio 2023 già nell’estate 2022 in modo da poter mettere in pratica le misure straordinarie per il prossimo autunno. Nasce tutto dal nodo del gas, come evidenziato dagli allarmi del Ministro Cingolani: qualora la Russia interrompesse il flusso di gas verso il nostro Paese, come già avvenuto con Bulgaria e Polonia (che però hanno una dipendenza da Mosca assai inferiore della nostra, ndr) l’Italia dovrebbe giocoforza intervenire con uno stato di emergenza “di guerra” per valutare tutte le misure possibili.



ELEZIONI, STATO D’EMERGENZA E MANOVRA: COSA POTREBBE CAMBIARE NEI PROSSIMI MESI

Si parla nello specifico di risparmio energetico su climatizzatori – come già anticipato dal Premier Mario Draghi nella famosa conferenza stampa di aprile -, illuminazione e riscaldamento: restrizioni e contingentamenti forzati anche per tutti gli altri settori, fino addirittura a toccare prezzi, stipendi e pensioni.

Uno scenario ovviamente catastrofico, non così lontano dalla realtà però laddove l’attuale situazione di stallo sui negoziati di pace dovesse definitivamente deflagrare nelle prossime settimane. Tra le ipotesi inserite nel “piano choc” del Governo anche la convocazione anticipata della Manovra di Bilancio 2023 già in questa estate, con uno scostamento di bilancio da almeno 20 miliardi di euro per fronteggiare la crisi per famiglie e imprese, oltre a tutti i settori economici che si troverebbero a dover fronteggiare gli aumenti “verticali” dei costi energetici. La Finanziaria vedrebbe la luce già in luglio, con alcuni altri retroscena che pongono un percorso alternativo ugualmente presente all’orizzonte: una crisi di governo con Draghi dimissionario ed elezioni in autunno. Se però così non fosse, con l’escalation di guerra troppo verticale, allora si prepara uno scenario ben più fragoroso: rinviare di qualche mese le elezioni politiche, come già avvenuto in piena pandemia Covid, o ancora «Qualcuno ipotizza un rinvio a fine 2023 o a inizio 2024 con Draghi che resterebbe a Palazzo Chigi fino a nuove consultazioni elettorali», riportano ancora le fonti governative di “Affari Italiani”.