L’annuncio ufficiale del rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020 è arrivato da parte dello stesso CIO solo pochi minuti fa e benché l’ipotesi dello slittamento dei Giochi di questa estate sia nell’aria dal tempo, data l’aggravarsi della pandemia da Coronavrius, certo è pur sempre un duro colpo da digerire per gli appassionato come gli atleti, che da 4 anni aspettano il momento della prova a cinque cerchi. C’è poi chi attende la gloria olimpica da molto di più, anzi da otto anni come Gianmarco Tamberi, saltatore italiano, che solo tra poche settimane avrebbe riscattato sulla pedana nipponica la sua assenza ai giochi di Rio de Janeiro del 2016 (si infortunò solo pochi giorni prima di partire per il Brasile). Per Gimbo dunque la notizia del rinvio al 2021 delle Olimpiadi è un annuncio ancora tutto da metabolizzare, che però ha spinto il saltatore a scrivere amare parole, sui propri profili social.



IL MESSAGGIO DI TAMBERI SUI SOCIAL

Solo pochi minuti prima dell’ufficialità del rinvio dei Giochi (il cui destino pareva però già segnato da parecchio tempo), è stato dunque diffuso da Tamberi un messaggio amaro, che però ben spiega il mix di emozioni, tristezza, speranze e ambizioni tradite che ogni atleta certo proverà alla notizia dello slittamento dell’appuntamento olimpico. Sono parole in cui però, pur con le dovute differenze, possiamo rispecchiarci anche noi, semplici appassionati di sport, che viviamo nell’attesa, ogni 4 anni, dell’accensione della fiaccola olimpica. Nel lungo post di Gimbo possiamo leggere: “Ho messo da parte tutto quanto, mettendo davanti un solo pensiero. Pensiero che era diventata una dolce ossessione con cui convivere…  Tutto questo perché sapevo quanto fosse importante ogni singolo dettaglio in vista di quell’appuntamento. Vivevo ogni singola scelta personale in funzione di quel evento”. Capiamo dunque bene la delusione e la tristezza che alberga dunque nel cuore del saltatore in alto, per cui però vi è ancora speranza, come lo Tamberi ci riporta nel finale del post. Se per Rio de Janeiro Gimbo aveva detto “Addio”, per Tokyo si tratta “solo” di un arrivederci, pur dolorosissimo: “E se quella volta scrissi, addio Rio, addio mia Rio… Ora forse un po’ riesco a consolarmi nel darti l’arrivederci! Si, ma chissà a quando…. ARRIVEDERCI TOKYO, ARRIVEDERCI MIA TOKYO!”.



 

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