E proprio tornando sulla ripartenza del calcio come pure del nodo della quarantena sollevato solo poche ore fa dal numero 1 della FIGC Gravina, che pure Roberto Vannicelli, membro della sezione sport del CTS, il comitato scientifico che sta guidando il Governo nell’emergenza sanitaria, è tornato, aprendo a scenari un tempo considerati impensabili, per il futuro prossimo del calcio e dello sport in generale. Vannicelli, ai microfoni di Radio Punto Nuovo infatti, pur precisando che serve controllare man mano l’andamento epidemiologico in tutto il paese, e che dunque non è facile fare previsioni certe per il futuro (nonostante gli ottimi numeri che si leggono), pure ha aperto a una revisione del protocollo sanitario, specie per quanto riguarda la quarantena, che potrebbe pure essere ridotta a soli 4 giorni. Vannicelli ha spiegato: “Come risolvere il protocollo? L’unica soluzione è fare tamponi molto ravvicinati per tutti gli addetti, al massimo uno ogni 48 ore. Una volta svolti, ci sarà un abbattimento del rischio molto importante, dopodiché si potranno fare altri ragionamenti. È pensabile che un guarito, può rientrare in gruppo, anche se non passano 14 giorni. L’iter che possiamo immaginare, oltre ai campioni ravvicinati, è ipotizzare che il positivo venga immediatamente allontanato e se l’intera squadra ha tampone negativo, il gioco è fatto. Il tutto si potrebbe racchiudere in 96 ore di quarantena”. Una previsione certo ottimistica ma che pare pure plausibile se la pandemia continuerà a registrare numeri sempre miglior man mano che ci si avvicinerà all’estate: staremo a vedere. (agg Michela Colombo)
RIPARTE IL CALCIO, GRAVINA VUOLE RIDISCUTERE LA QUARANTENA
Riprende il grande calcio in Italia: solo domani sera infatti si riapriranno le porte degli stadi (ma non al pubblico) per le semifinali della Coppa Italia, primo appuntamento sportivo di impatto dopo quesi tre mesi di stop per l’esplosione della pandemia da coronavirus. E proprio alla vigilia di questo grande appuntamento, il numero della Federcalcio Gravina torna a parlare del nodo quarantena, argomento su cui maggiore è stato lo scontro con il CTS nel dialogico sul protocollo sanitario da applicare per la ripartenza dei campionati. Il presidente della FIGC dunque proprio questa mattina ja auspicato che la quarantena, per ora fissata a 14 giorni, venga ulteriormente ridotta, su esempio di quanto accade negli altri campionai europei, sostenuto ovviamente dai buoni numeri legati alla pandemia che si leggono. Gravina ha affermato: “Sono ottimista e mi sembra che i numeri ci diano ragione. Oggi la curva epidemiologica ci lascia ben sperare e non lo dico solo per il calcio: è evidente che, se dovesse continuare questo trend, chiederemo al Comitato Tecnico Scientifico di allentare alcune restrizioni eliminando una quarantena che mi sembra particolarmente eccessiva, soprattutto se c’è l’idea di aprire agli sport amatoriali come il calcetto”.
RIPARTE IL CALCIO: GRAVINA TEME UN NUOVO STOP
Ovviamente dietro a questa richiesta, vi è il grande timore che, partito il campionato, queso si debba di nuovo fermare (con le conseguenze e le polemiche del caso) in caso di nuova positività al coronavirus di un giocatore. Eventualità che evidentemente vanificherebbe tutta la fatica finora fatta per far ripartire la stagione dei tre campionati professionistici. Gravina in tal senso ha aggiunto: “Domani il calcio in Italia riparte, in linea con quello che è avvenuto a livello europeo: questo è motivo di grande soddisfazione. Conseguire questo obiettivo non è stato facile, le condizioni oggettive non hanno dato massima serenità, al contrario abbiamo vissuto momenti complicati, difficili, di grande tensione. Mi auguro che il mondo del calcio non sia così sfigato da beccare un nuovo caso di coronavirus”. Il numero 1 della FIGC ha poi aggiunto: “Noi ripartiamo sapendo in modo responsabile che ci sono ancora dei rischi: dobbiamo governarli in maniera corretta perché un blocco ulteriore sarebbe una grande beffa”.