In un’intervista concessa al Corriere della Sera, Jean Todt ha parlato della ripresa della Formula 1: finalmente dopo il lockdown da Coronavirus si può riprendere a correre, il 5 luglio saremo in Australia e l’attuale presidente della FIA ha detto che questo è possibile solo grazie al lavoro di squadra. Chiaramente non sarà una stagione semplice visto che si parla di budget tagliati e uno sviluppo che, inevitabilmente, sarà limitato ma Todt è fiducioso, parla di risultati indispensabili per il circus perché in precedenza i costi erano insostenibili e il divario tra i grandi team e i medio-piccoli era diventato troppo ampio (e se ne è reso conto ogni singolo appassionato, guardando le gare). L’importante comunque è l’innovazione: “Dobbiamo cogliere questo periodo diverso per raggiungere obiettivi normalmente irraggiungibili o quasi” dice Todt, parlando di creatività di calendario in Formula 1 come in tutte le discipline. Dunque, ad esempio, il Gran Premio del Mugello potrebbe diventare una realtà. Ad ogni modo, adesso quello che è interessante è che la Formula 1 riparte: Todt ha detto di essere abbastanza deluso dalla mancata modifica al format delle qualifiche e che la doppia gara avrebbe potuto consentire qualche apertura in più.
JEAN TODT SULLA RIPRESA DELLA FORMULA 1
Per esempio la gara sprint che non è passata perché la Mercedes era contraria (sarebbe servita l’unanimità) ma non è detto che in futuro altre idee innovative non possano entrare nel circus. Intanto però la Ferrari, che è stata per anni la sua scuderia e che Todt ha portato a dominare la Formula 1, si presenterà (nel 2021) ai nastri di partenza senza Sebastian Vettel, che ha annunciato l’addio a Maranello: “Non me la sento di giudicare, dico che è un pilota di grande talento e non ha ancora una macchina per il 2021”. Dunque un discorso che guarda maggiormente al pilota tedesco, mentre per la Rossa che si affiderà alla coppia formata da Charles Leclerc e Carlos Sainz – coppia giovane – il presidente FIA sostiene che “l’unica alchimia che funziona è la combinazione tra uomo, macchina e squadra” e dunque l’importante più che il duo al volante sarà quello. Anche perché, senza macchina né Vettel né Fernando Alonso hanno mai vinto, e così anche per Michael Schumacher che lui conosce bene: “Quando arrivato alla Ferrari ha dovuto aspettare quattro anni per vincere, bisogna mettere insieme tutto”.