Mentre la Formula 1 ha già di fatto programmato la ripartenza della stagione 2020, fermata per l’esplosione della pandemia da coronavirus, anche la Formula E si interroga sulla ripresa, e anzi non sono pochi gli scenari futuri che si prospettano per il campionato elettrico, che pure non ha lasciato nel frattempo soli i suo fan, grazie al torneo al simulatore della Race at Home. Come è noto il campionato elettrico fu uno dei primo a fermarsi per l’espandersi della pandemia da coronavirus: dopo aver disputato 5 gare, di cui l’ultima fu a Marrakesh il 29 febbraio scorso, la federazione ha bloccato tutto almeno fino all’inizio del mese di agosto. Ma tra prove cancellate e altre rinviate, oltre a tutte le difficoltà di tornare a correre (men che meno nella città come era da programma ufficiale, prima della pandemia) non è pensabile che la formula E riprenda in piena estate con il programma di corse originario. E’ evidente che il calendario, stilato prima del lockdown sarà da snellire e non è da escludere che possa contenere solo gare nei confini europei, come di prove solo su circuiti privati, senza più prove cittadine.
RIPRESA FORMULA E: MASSIMO 6 GP IN DUE LOCALITA’?
Come accade anche per altri sport, programmare la ripresa della formula E dunque non è cosa facile, ma pure negli ultimi giorni si è fatta spazio un’ipotesi concreta, che pare aver trovato l’approvazione di massima di federazione e team, rilanciata proprio in questi giorni dalla Gazzetta dello sport. Tra gli scenari possibili per giungere a giusta conclusione del campionato 2020 della Formula E, ecco che trova appoggio l’idea di riformare il calendario, con la programmazione di soli pochi gp, 4 o 6 al massimo, che verranno disputati in pochi tracciati (che verrebbero di volta in volta adeguatamente modificati), uno o due. Una soluzione dunque, in pieno stile NBA: invece che Orlando, però i team della Formula E si riunirebbero tutti probabilmente a Valencia (dove già vi sono le vetture), ma rimane come valida alternativa anche l’opzione di Berlino. Chiaramente si tratta solo di un’ipotesi che però vede alcuni vantaggi evidenti: con diversi layout di pista infatti lo spettacolo non ne verrebbe danneggiato benchè si correrà su una o due piste e pure, con più gare in un unica sede (al massimo due), verrebbero limitati al massimo gli spostamenti delle squadre. Le quali di fatto vivrebbero in una sorta di “bolla sanitaria” per un periodo molto breve, di circa un paio di settimane. Staremo a vedere.