La NBA riparte, o almeno dovrebbe: stando alle ultime notizie, riportate dalla sempre affidabile ESPN, il campionato di basket americano prenderà una decisione il prossimo giovedì, quando si riunirà il Board of Governors che dovrà votare sulla formula per riprendere dopo la pandemia da Coronavirus. Le tante ipotesi sul tavolo si sono inevitabilmente ridotte, ma non è ancora chiaro in che modo le squadre torneranno sul parquet a livello di formula: ormai sembra stabilito che le franchigie viaggeranno verso Disney World dove saranno ospitate fino al termine della stagione e l’assegnazione del titolo – o comunque fino alla loro eliminazione dal torneo – le porte dovrebbero rimanere chiuse e, soprattutto, si è sparsa una voce che vorrebbe il 31 luglio come data utile per tornare in campo (dunque bisognerebbe aspettare ancora due mesi). Tuttavia, permangono i punti di domanda circa il numero di squadre partecipanti.



RIPRESA NBA: QUANTE SQUADRE IN CAMPO?

Il punto lo abbiamo già spiegato: quando la stagione NBA si è interrotta mancavano circa 20 partite al termine della regular season, e ci sono parecchie franchigie che non hanno più la possibilità di qualificarsi per i playoff. Pertanto, tornare in campo e rischiare di essere contagiati dal Coronavirus senza un obiettivo sportivo non è prioritario: ecco allora che la Lega starebbe ragionando prevalentemente su un format da 22 squadre, quello che secondo i rumors starebbe guadagnando i maggiori consensi. Ci sarebbero comunque alcune partite di regular season, mentre i playoff comincerebbero con un “play-in tournament” per definire le ultime posizioni della griglia. Parallelamente a questa formula, ne compare una che prevede la presenza di sole 20 squadre mentre non è ancora stata abbandonata l’idea di avere tutti i 30 team sul parquet per la ripresa della NBA, ma come detto questa strada sembra essere difficilmente praticabile e probabilmente verrà definitivamente accantonata.



Nel frattempo un altro campanello d’allarme l’ha lanciato Enes Kanter: il centro turco dei Boston Celtics, senza ovviamente fare nomi, ha rivelato a Chris Forsberg di NBC che ci sarebbero alcuni giocatori restii a tornare in campo fino a che non sarà trovato un vaccino per il Coronavirus. Tra di loro anche degli All Stars; chiaramente, se il numero fosse elevato la stagione sarebbe decisamente a rischio (anche eventualmente nella sua regolarità), al netto di questo potrebbe anche significare mettere in discussione il 2020-2021 visto che è praticamente certo che prima del prossimo anno un vaccino non sarà disponibile, e si potrebbe aspettare ulteriormente. E’ chiaro che una situazione a breve termine andrà trovata, fosse anche quella di dichiarare conclusa la stagione in essere; aspettiamo dunque novità dalla riunione del prossimo giovedì, noi da amanti dello sport e della NBA speriamo ovviamente che si trovi la quadratura del cerchio e si torni in campo per giocare.

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