Dopo dunque le tante indiscrezioni che sono circolate anche nelle ultime ore, ecco che pure la BBC ha annunciato il trovato accordo tra i 20 club della Premier League per la ripresa della stagione, già tra tre settimane. Certo manca ancora ufficialmente l’annuncio della Lega a tal proposito, come pure il via libera della Federcalcio inglese, la quale però a questo punto non dovrebbe mettere il bastone nelle ruote per il nuovo calendario della Premier League, post stop per l’emergenza coronavirus. E’ dunque progetto per il primo campionato inglese di tornare in campo già il prossimo 17 giugno con i recuperi dei match saltati solo poco prima dello scoppio della pandemia e dunque City-Arsenal e Aston Villa-Sheffield, per rimettere in pari la graduatoria. La prima giornata dalla ripartenza del campionato sarà invece programmata il 19-21 giugno, ma ancora devono essere fissati i calendari con tutti gli orari ufficiali. Da qui poi sarà senza dubbio un programma molto fitto per i club britannici che devono recuperare 72 incontri per poter chiudere la stagione: è comunque intenzione di terminare il campionato entro il 2 agosto, come chiesto dalla UEFA. (agg Michela Colombo)



PRIME VOCI: IN CAMPO IL 17 GIUGNO?

Sono ore decisive per la ripresa della Premier League: le ultime indiscrezioni che ci arrivano dai media inglesi infatti ci riportano del trovato accordo tra i venti club del primo campionato inglese per ritornare in campo a chiudere la stagione 2019-20 già il prossimo 20 giugno. Secondo il Daily Mail infatti è attesa per quella data la prima giornata della Premier League dopo la sosta di più di due mesi occorsa per l’esplodere dell’emergenza coronavirus. Ma pure come invece riporta il Telegraph, il primo campionato inglese potrebbe riaprire i battenti pochi giorni prima, già il 17 giugno con il big match tra Manchester City e Arsenal e con la sfida Aston Villa-Sheffield United. Al momento dunque è evidente che ancora molta confusione circola a proposito. Pure non dovrebbe mancare ormai non molto perchè la Lega prenda una decisione in merito: di fatto si attende solo l’annuncio ufficiale. (agg Michela Colombo)



4 NUOVI POSITIVI AL CORONAVIRUS

Anche in Gran Bretagna si accelera per la ripresa della Premier League, dopo lo stop alla stagione imposto agli inizi di marzo per l’esplodere della pandemia da coronavirus, ma non sono sempre ottime le notizie che ci arrivano. Proprio il giorno dopo il via libera alla ripresa degli allenamenti con contatto fisico tra i giocatori, votato in Assemblea dai 20 club del primo campionato nazionale, ecco che ci arriva la notizia della riscontrata nuova positività al coronavirus di 4 altri soggetti tra giocatori e staff che compongono la Premier League, dopo un terzo giro di tamponi. I 4 dunque si assommano agli già 8 casi positivi riscontrati nelle precedenti sessioni di test: di questi non se ne conoscono ovviamente generalità e condizioni anche se se si sa che appartengono a tre club differenti. Per loro ora sarà necessario un periodo di autoisolamento della durata di una sola settimana, come già occorso in casi analoghi in precedenza. La lega, comunicando quanto sopra, ha poi aggiunto che nuovi test verranno presto ancora effettuati.



ANCHE DEENEY TORNA AD ALLENARSI E RIVELA: “INSULTI VIA SOCIAL”

Ma nonostante la notizia di nuove positività al coronavirus all’interno della Premier League, ecco che il cammino verso la ripresa della stagione 2019-20 prosegue senza colpo ferire. Già da oggi infatti i club hanno iniziato gli allenamenti collettivi e pure abbiamo visto scendere in campo il capitano del Watford Troy Deeney. Il giallonero solo qualche giorno fa aveva comunicato la sua decisione di non tornare in campo per gli allenamenti, preoccupato della possibilità di portare a casa il virus a suo figlio, nato prematuro e con difficoltà respiratorie. Deeney ha però confessato in un intervista per la CNN Sport: “In realtà ho solo detto che non sarei tornato ad allenarmi per la prima settimana, ma tutti hanno inteso le mie parole come un rifiuto definitivo”. Ora però dopo un buon confronto con la società e pure con Jonathan Van Tam, vice Chief Medical Officer del governo, Deeney si è convinto a tornare a giocare: “Van-Tam mi ha dato fiducia assicurandomi che sta facendo del suo meglio, il fattore di rischio dipenderà dai giocatori”. Ma nell’intervento Deeney non esita a raccontare anche delle minacce e degli insulti che ha ricevuto per la sua decisione di non scendere in campo subito: “Ho ricevuto dei messaggi nei quali veniva augurato a mio figlio di contrarre il Coronavirus”.