E’ caos nel mondo della Premier League, la cui ripresa, benché sostenuta dal governo e chiesta dalla maggior parte dei club e lega, di fatto non è stata ancora fissata. Come abbiamo visto già negli scorsi giorni, sono tanti i nodi da risolvere in vista della riapertura degli impianti sportivi per allenamenti congiunti e ovviamente la conclusione del campionato 2019-2020 come pure le voci degli scettici, affatto concordi sulla misure fissate da FA e Governo (ma ancora modificabili) per i protocolli sanitari da applicare. In tutto questo, ecco che dai media inglesi questa mattina si è alzata una nuova voce, quella di Jose Mourinho, che pare che nell’ultima videoconferenza tra gli allenatori di Premier League abbia messo in risalto, tra le tante problematiche, anche quelle relative alla condizioni atletiche dei calciatori. Lo Special One infatti pare che abbia chiesto prudenza e tempo per poter portare i propri giocatori alla giusta condizione, rimandando dunque la data del ritorno in campo per la Premier league, per il momento ipotizzata per i primi di giugno. Dopo due mesi di stop completo e con solo 4 settimane di allenamenti (fatte peraltro tra mille limitazioni) alle spalle, serve più tempo perchè i calciatori arrivino a condizione alla ripresa della Premier League: il rischio che, tornati in campo, questi incorrano in gravi infortuni, è molto alto.
RIPRESA PREMIER LEAGUE: MOURINHO PRECISA
Una preoccupazione dunque ben concreta quella di Jose Mourinho, il cui volto questa mattina ha riempito le prime pagine di alcuni tabloid, come Daily Star e Daily Express che hanno titolato rispettivamente “No way says Josè” ovvero “in nessun modo” e “Non così in fretta”. L’intervento della stampa però pare aver irritato lo stesso allenatore del Tottenham, che solo poco fa avrebbe precisato che non è sua intenzione ritardare la ripresa della Premier League. Come ci riporta Sky Sport UK, il tecnico portoghese ha infatti affermato: “Non credo che la mia posizione sia stata riportata in modo corretto dai media. Non ho chiesto di ritardare. Voglio allenarmi e spero che la Premier torni quando ci sarà la massima sicurezza. Ora vedremo cosa succede negli altri campionati. Sono orgoglioso dei miei giocatori e del modo in cui hanno mantenuto la forma fisica. Hanno dimostrato professionalità, passione e dedizione”. Pur dopo questa precisazione, è inutile dire che il fronte per la ripresa o meno della Premier League rimane ancora una volta estremamente diviso.