Dopo pure le ultime parole di Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori sulle fasce orarie, cui dovrebbero avere inizio i match per la ripresa della Serie A, ecco che è sempre più infuocata la polemica su tal tema, in vista dell’ufficializzazione del calendario del primo campionato per la ripartenza. Come è noto, da tempo i calciatori, tramite l’AIC si battono perchè si eviti la fascia del tardo pomeriggio per tornare in campo: ma non sono poche le critiche che in queste ore si sono attirati e da più parti. Pare infatti che sia piano della Lega Serie A disputare appena 10 partite, sulle 124 rimanenti, alle ore 17.15 (o le 17.30 al più tardi) e nessuno di questa verrebbe programmata a Napoli o a Lecce (dove ovviamente si registrano temperature più elevate in estate). Inoltre secondo l’Ansa, più della metà degli incontri per la ripresa della Serie A sarebbero già stati programmati alle ore 21.30 proprio per evitare di giocare soffrendo della calura estiva. Un piano dunque che sulla carta non metterebbe troppo in difficoltà ai giocatori, che potrebbero dunque anche fare questo piccolo sacrificio per ripartire. O almeno è quello che pensa anche Marco Tardelli che su Twitter ha scritto: “Dodici partite su 124 alle 17.15: davvero vogliamo discutere di questo? Cara Assocalciatori, non ci facciamo ridere dietro“. (agg Michela Colombo)



TOMMASI: ” NON SI GIOCHI DI POMERIGGIO”

Torna a parlare del problema degli orari per le partite della Serie A post ripresa anche il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, che intervenuto ai microfoni di Domenica Sport su Radio 1 ha affermato: “Il tema riguarda la tutela della salute e quello degli orari mi auguro non diventi un problema. Mi auguro si faccia una scelta logica, visto che bisognerà giocare tante partite in un breve lasso di tempo. Mi auguro si vada verso la tarda serata”. Tommasi però non ha solo preso in esame la questione dibattuta delle fasce orarie, ma pure ha detto la sua anche sulle date fissate per semifinali e finale di Coppa Italia, ritenute troppo vicine tra loro. Anche qui il numero 1 dell’AIC ha aggiunto: “Sulla Coppa Italia la perplessità sono i pochi giorni di tempo fra semifinali e finale, anche nella tutela di chi va in campo. Due partite di coppa obbligano le squadre a scendere in campo con le migliori formazioni possibili e spero si trovi una soluzione per dare più tempo di recupero”. (agg Michela Colombo)



E’ POLEMICA SUGLI ORARI DEI MATCH

Si dovrà attendere solo domani per conoscere il calendario della serie A, con date e soprattutto orari ufficiali per la ripresa del primo campionato italiano, dopo lo stop di più di due mesi occorso per l’esplodere dell’emergenza coronavirus. Ma pure anche oggi sorgono indiscrezioni importanti su quello che sarà il piano di ripresa della Serie A per i prossimi mesi, pur dopo i paletti messi dalla Lega pochi giorni fa e le polemiche che sono sorte nelle ultime ore con club e giocatori, questo contro alla fascia pomeridiana per il fischio d’inizio dei match. E proprio sulla questione degli orari anche oggi si accende una gran discussione, tra giocatori ben contrari a che si scenda in campo verso le 17.30 e la Lega, che pare voglia andare oltre, fissando comunque due fasce orarie (19.30 e 21.45) per i turni infrasettimanali e tre (17.30, 1930, 21.45) per il fine settimana, riservando comunque al tardo pomeriggio il minor numero di incontri possibili, visto il gran caldo che potrebbe occorrere a giugno-luglio (quasi il 90% dei match infatti dovrebbe concentrarsi alla sera). Va però aggiunto che secondo molti media italiani, pure tali fasce orarie sarebbero ancora da confermare e potrebbero ancora slittare di circa 15 minuti.



Ma oltre a date e orari ancora da confermare, pure vanno ricordati i paletti finora fissati dalla Lega per la ripresa della Serie A, su cui oggi la Gazzetta dello sport ha fatto il punto, provando a fissare un primo calendario della ripartenza. Come è noto è intenzione di ripartire già tra circa una decina di giorni con le sfide di Coppa Italia, partendo col campionato solo il prossimo 20 giugno. Qui infatti spalmati su due giorni e in due fasce orare dovrebbero avere luogo i 4 recuperi della 25^ giornata, che a questo punto potrebbero così organizzarsi, con Torino-Parma alle 19.30 e Verona-Cagliari alle 21.45 del sabato e  agli stessi orari ma domenica 21 Atalanta-Sassuolo e successivamente Inter-Sampdoria. In tutto comunque ricordiamo che saranno 124 partite per la Serie A da gestire fino al 2 agosto, data limite fissata: la proposta potrebbe dunque essere quella di impostare 6 turni infrasettimanali e altrettanti nel fine settimana, con ogni match che dovrà avere un intervallo di due ore e un quarto dal sucecssivo.

RIPRESA SERIE A: E IN CASO DI NUOVO STOP?

E’ dunque un piano per la ripresa della Serie A quanto meno impegnativo, anche se non compiutamente ancora definitivo (ma su cui si attendono certezze già dalla giornata di domani). Ma è evidente che la pressione perchè si torni al più presto in campo sia notevole e superi difficoltà e proteste. Pure però in questi giorni in cui si decidono calendari e orari una domanda continua a preoccupare tutti: che cosa potrebbe succedere in caso di nuovo stop al campionato?. E di certo se lo è chiesto anche il presidente della FIGC Gravina, che parando della ripresa della Serie A solo ieri ha affermato a tal proposito: “un ‘piano B’ strutturale, molto chiaro e che prevede il ricorso a playoff e playout”. E se comunque non si riuscisse a tornare in campo? Pronta la risposta del presidente della Federazione: “Nel caso ulteriore in cui non si riuscirà a completare il campionato, ricorreremo a un algoritmo che terrà conto di diversi fattori legati ai risultati sul campo con elemento oggettivi. Lo proporremo nel prossimo consiglio federale. Ci sarà la cristallizzazione della classifica”.

La federazione dunque non pare tornare in campo impreparata: dopo tanto lavoro perchè il calcio riparta, pure si è pensato a scenari futuri non auspicabili ma sempre possibili. Ma nel frattempo che si decidono orari e dati, pure dopo l’annuncio della ripresa del campionato, è stata occasione anche per Gravina di togliersi qualche proverbiale sassolino dalla scarpa, dopo settimane di grandissima tensione nel mondo del calcio. “ Il calcio è stato coerente, ha preso coscienza dei suoi vincoli e dei suoi limiti. Lo dico con umiltà, Ma sono state settimane complicate, difficili, ho convissuto con mecenatismo e cialtronismo”. Gravina ha pure aggiunto: Sono venuti fuori i veri volti di certi personaggi e io ho capito tante cose, e quanto sia importante accantonare tutta una serie di personaggi apparentemente positivi e che invece sono delle negatività. I nomi li tengo per me, ma credo che siano abbastanza evidenti i confronti che ci sono stati in questo periodo. Comunque ho grandi capacità d’incasso”.