Notizie importanti per la ripresa della Serie A ci arrivano in questi minuti dal Consiglio Federale della FIGC ancora in corso, che oltre a decidere della ripresa dei tre campionati professionistici, pure ha fissato nuovi paletti per la stagione 2019-2020, interrotta a marzo per l’esplodere della pandemia da coronavirus. La FIIGC, che pure non ha ancora emesso un comunicato ufficiale, ha infatti deciso della conclusione della stagione 2019-2020 del calcio entro il 31 agosto, ma il campionato (come quello della Serie A) dovrà terminare entro il 20 dello stesso mese. Inoltre per quanto riguarda il primo campionato nazionale, è emersa la volontà di chiudere il campionato in maniera regolare: solo se non sarà possibile, dati i tempi molto stretti allora si opterà per l’introduzione di play off e play out. Misura riservata al primo campionato e che dunque, come richiesto da Gravina da tempo, rimane una sorta di ultima spiaggia per concludere il campionato della Serie A e ottenere i verdetti in campo. Va poi aggiunto che è speranza della Federazione quella di poter cominciare a giocare prima del 14 giugno (come da ultimo decreto sulle manifestazioni sportive), per avere più tempo per disputare le 124 partite del campionato che rimangono. (agg Michela Colombo)
RISPUNTA L’IPOTESI PLAY OFF
Se il ministro Spadafora ha fissato al 28 maggio la decisione sulla ripresa della Serie A, pure grandi indicazioni per il futuro della stagione del primo campionato italiano, dopo lo stop per il coronavirus dovrebbero arrivare già oggi, con il Consiglio federale della FIGC. I temi sul tavolo sono parecchi per la federazione, dalla sospensione di dilettanti e Serie C (su loro richiesta, ma ancora tutto da vedere), fino ai piani per la ripartenza, in primis del primo campionato nazionale: pure proprio per la Serie A Gravina e soci valuteranno anche l’ipotesi di snellire il calendario della ripresa e dunque di modificare il regolamento, introducendo play off e play out per chiudere la stagione e determinare classifica. L’ipotesi risorta nelle ultime ore pure non pare la preferibile per i club, che vedrebbero come “falsata” la stagione fin qui disputata: pure però pare strada percorribile visto i tempi molto stretti e la necessità di tagliare il numero di partiti, come pure di decidere in campo i verdetti della stagione. L’ipotesi per il momento divide il mondo dello sport, ma staremo a vedere che cosa uscirò fuori da questo decisivo consiglio federale. (agg Michela Colombo)
FIGC AL LAVORO PER PROTOCOLLO SANITARIO PER LE PARTITE
Giorni decisivi per la ripresa della Serie A. Solo ieri il ministro dello sport Spadafora ha confermato l’accettazione da parte del CTS per la ripresa degli allenamenti collettivi, con le modifiche chieste dai club del primo campionato italiano e dunque ha dato il suo via libera alla ripresa delle attività, fissando nuove date entro cui decidere del futuro della stagione. Ed è proprio in vista del prossimo 28 maggio, giorno in cui è atteso un nuovo vertice tra la federazione e il governo per la ripartenza del campionato, che la stessa FICG sta già lavorando alacremente, per non farsi trovare impreparata: i tempi stringono e certo sarebbe dannoso qualsiasi ulteriore ritardo sulla ripresa della Serie A. Ecco perché già ieri lo stesso presidente Gravina ha confermato le indiscrezioni per cui la federazione sarebbe già all’opera su un nuovo protocollo medico da adottare per partite e trasferte nel prossimo futuro. Ovviamente anche qui il nodo focale del documento saranno le questioni sui maxi ritiri, reperimento dei tamponi per i test, che dovranno farsi sempre più frequenti quando si potrà tornare in campo, ma sopratutto della quarantena in caso di nuova positività: il rischio che a un nuovo positivo si debba poi fermare di nuovo tutto il campionato è forte.
MALAGO’ CHIDE UN PIANO B PER IL CALCIO
E mentre la federazione, ottenuto l’ultimo ok da parte del Governo e Cts per la ripresa degli allenamenti collettivi, lavora già in vista della ripresa del campionato di Serie A, ecco che ha invitare alla prudenza e previdenza è ancora una volta il numero 1 del CONI Giovanni Malagò, che ben temendo un nuovo stop per il calcio (timore presentato ancora una volta ieri pomeriggio anche dallo stesso ministro Spadafora) chiede ancora una volta che si pensi anche a un piano B. In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello sport, Malagò ha infatti affermato: “Sono il primo a fare il tifo perché il calcio riprenda, ma dopo pochi giorni alla parola calcio si è sostituita la parola Serie A. Dilettanti e Lega Pro hanno capito abbastanza presto che con certe dinamiche di protocollo non erano in condizioni di riprendere. Da mesi insisto: puntiamo a ripartire, ma non essendo possibile fare previsioni di lunga scadenza, viste tutte le variabili esistenti, deve esistere anche un Piano B”. Il presidente del CON ha poi ripetuto più volte la sua speranza che il calcio e la Serie A riparta al più presto, ipotizzando anche una ripresa anticipata rispetto alle ultime scadenze, se ve ne saranno le condizioni: pure però sarebbe il caso anche di pensare ad altri scenari, magari riunendosi tutti in un unico tavolo di concertazione. “Un piano B avrebbe richiesto di mettere intorno ad un tavolo tutti i soggetti coinvolti: la Figc, la Lega di A, il Coni se ci avessero invitato, i calciatori, gli allenatori, gli arbitri, i medici sportivi, magari un rappresentante Uefa, i broadcaster. Tutti in una stanza per trovare soluzioni e accordi in caso fosse impossibile ripartire o fosse necessario fermarsi di nuovo. Classifiche, tagli stipendi, date, rate di diritti tv. Perchè non è stato fatto?” le parole di Malagò.