Proprio alla vigilia di quell’incontro con il governo cui dovrebbe venir ufficializzata la ripresa della serie A, ecco che è altissimo il rischio ora di fare un notevole passo indietro. Solo negli ultimi minuti infatti il Bologna ha comunicato che presso il proprio staff è stato riscontrato un probabile caso di positività al coronavirus: nella nota pubblicata sul sito ufficiale si legge che nelle prossime ore si attendono i verdetti di ulteriori accertamenti e che la squadra per il momento in via precauzionale riprenderà da domani gli allenamenti in forma singola, con orari differenziati e senza l’uso di locali comuni. Il Bologna poi nella breve comunicazione ha già fatto sapere che se la positività verrà confermata, l’intero gruppo squadra sarà isolato in ritiro, per due settimane (come pure ha precisato lo stesso CTS solo nella tarda serata di ieri in materia). Chiaramente al momento non si conoscono le generalità o le condizioni del sospetto positivo al coronavirus, ma certo questa non è notizia che potrà venir ignorata anche domani, in vista dell’incontro con il Governo per fissare la ripresa della Serie A. (agg Michela Colombo)
NUOVE FASCE ORARIE PER IL RITORNO IN CAMPO
In attesa che domani si prenda una decisione per le ripresa della Serie A in seguito all’incontro tra il Ministro Spadafora, Federazione e Lega, ecco che pure arrivano nuove indiscrezioni sul calendario e sulle fasce orarie cui verrà organizzato il programma della ripartenza e conclusione della stagione 2019-20. Pare infatti che la Lega come la FIGC abbia ascoltato la voce di giocatori e medici e dunque sia tornata sui proprio passi sulla decisione di scendere in campo già alle ore 16.30 in piena estate: pare dunque che se si tornare in campo nei mesi di giugno e luglio (è intenzione della Lega chiudere il tutto entro il 2 di agosto) si faranno in tre differenti orari e dunque le 17.00, le 19.15 e le 21.30. Vi è invece ancora molta confusione sulla programmazione del calendario: l’ipotesi al momento Vicente è quella di ricominciare il 13 giugno con i recuperi della Serie A, lasciando la Coppa in conclusione, ma non è da escludere che possa ripartire proprio con le due semifinali del torneo, lasciando dunque solo la finale da giocarsi in agosto. Entro questo fine settimana dovremmo saperne di più. (agg Michela Colombo)
SI RIPARTE CON I RECUPERI DI SERIE A?
Terminato solo in tarda serata di ieri il Consiglio della Lega, ecco che per la ripresa della Serie A la posizione dei 20 club è unanime e compatta perché si torni in campo già il prossimo 13 giugno. Il Consiglio ha infatti ribadito l’intenzione di tornare a giocare già in quella data per disputare come prima cosa i 4 recuperi di campionato: a seguire verrebbero disputati i 12 turni rimanenti (a a partire dalla 27^ giornata di Serie A) per provare a chiudere a ritmi serratissimi la stagione 2019-20 già entro il 26 di luglio. Il piano è dunque ben delineato: per la fine di luglio vi sarebbe spazio per le sfide di Coppa Italia (finale prevista il 2 agosto), per poi affrontare in pieno agosto le ultime partite per le coppe UEFA. Un progetto e un calendario più che mai ambizioso quello stilato dalla Lega Serie A, che sarà per forza di cose subordinato a quello che emergerà solo domani dall’incontro con il Ministro dello sport Spadafora: sarà infatti solo il governo, in accordo con FIGC a fissare la data precisa per la ripresa della Serie A.
RIPRESA SERIE A: IL CTS PRECISA SULLA QUARANTENA
Ma pure va detto che vi è grandissimo ottimismo perchè tale folle programma per la ripresa della Serie A riceva l’approvazione anche del governo già nella giornata di domani. Sempre che anche il CTS naturalmente dia il suo via libera al protocollo per la ripresa di partite e trasferte, inviato dalla FIGC solo domenica e ancora sotto esame: parere che pare scontato, ma fino a un certo punto. La Federazione per stilare il nuovo documento si è basata sulle norme già accettate dal comitato di esperti per la ripartenza degli allenamenti in forma congiunta e dunque non teme che le norme contenute possano incontrare lo sfavore del CTS. Il quale però ha voluto ieri sera precisare la propria posizione sulle ultime voci che sono circolate in materia di isolamento e quarantena per il giocatore (o membro dello staff) che risulterà positivo al coronavirus. Negli ultimi giorni infatti si è a lungo parlato della possibilità che il CTS, ottimista sui dati che arrivavano per la curva dei contagi, potesse venir incontro alle esigenze del calcio e riducesse a soli 7 giorni la quarantena prevista per i positivi, come accade in Germania. Scenario che però il comitato di esperti che sta guidando il governo nell’emergenza sanitaria ha rifiutato esplicitamente. In una nota, il CTS ha inoltre aggiunto, che ipotizzare un “trattamento particolare” in eccezione alle norme vigenti, per alcune categoria, come i calciatori (ma di lato per tutto lo sport di squadra) sarebbe “fuorviante e provocatorio, tendente a creare un clima di scarsa fiducia nell’attendibilità e nel rigore etico e scientifico” con cui il CTS si è finora mosso.