Sì agli allenamenti di squadra: il Consiglio di Lega è terminato, e ci sono le disposizioni per tornare a lavorare in gruppo. Dopo due settimane di allenamenti individuali finalmente, come si prospettava già nei giorni precedenti, il 18 maggio è il giorno in cui ufficialmente le 20 squadre della nostra Serie A – e non solo loro – potranno rivedersi presso i loro centri sportivi, e finalmente iniziare a prepararsi a quella che sarà la ripresa del campionato. Che rimane prevista per metà giugno; abbiamo riportato in precedenza che alcune società proseguiranno nel lavoro individuale e tra queste compare anche la Juventus che, come si apprende da TuttoMercatoWeb, non vuole correre rischi e dunque non si allenerà in gruppo fino a quando non ci sarà un protocollo chiaro e ufficiale al quale rifarsi. La squadra bianconera lavorerà a piccoli gruppetti ma non insieme; da martedì potrà tornare al lavoro anche Cristiano Ronaldo che, rientrato dal Portogallo il 4 maggio, completerà il periodo di quarantena obbligatoria e poi toccherà a tutti gli altri stranieri che avevano raggiunto i loro Paesi di origine e che, a loro volta, dovranno rimanere isolati per due settimane prima di tornare a calcare il campo. Da vedere dunque se ci saranno altre squadre che rifiuteranno gli allenamenti di gruppo nonostante il Consiglio di Lega; sarebbe un ulteriore rallentamento verso la ripresa della nostra Serie A… (agg. di Claudio Franceschini)
ALLENAMENTI DI GRUPPO OK DAL 18 MAGGIO
Da domani sarà via libera per la ripresa degli allenamenti collettivi per la Serie A, ma il mondo del calcio è quanto mai diviso sul protocollo stilato da FIGC e CTS per la ripartenza. Tanto che non sono pochi i club che pure domani continueranno in lavoro individuale come il Brescia: ma pure vi è chi come la SPAL che pure è già pronta anche a dare il via a maxi ritiri e quarantena preventiva, come prescritto per la ripresa della Serie A. Insomma il quadro è ben confusionario e purtroppo non emergono segnali incoraggianti dall’ultimo consiglio di lega, che si è riunito in extremis nella giornata di oggi. Come ci svela tuttomercatoweb.com pare che i club abbiamo provato a mediare una soluzione per garantire la ripresa della Serie A: da domani dunque sarà permesso il lavoro collettivo, anche col pallone, ma solo se verranno rispettate le distanze minime. Il Governo poi è venuto incontro ai club sulla questione del ritiro, che non sarà obbligatorio, e pure si è deciso delle responsabilità penali dei medici sportivi. Unico nodo su cui però non vi è ancora intensa è quello forse più scottante, ovvero l’iter per la quarantena, in caso di nuova positività. Su questo infatti il governo non vuole fare alcun passo indietro rispetto ai 14 giorni fissati e sull’isolamento coatto di tutta la squadra. Ma nei prossimi giorni sono attesi nuovi incontri per cui staremo a vedere. (agg Michela Colombo)
MATTIOLI: PRONTI A FRE RICORSO SE NON SI TORNA IN CAMPO
A dare nuova forza alle polemiche in corso sulla ripresa della Serie A, dopo lo stop imposto per l’esplodere dell’emergenza coronavirus, sono anche le ultime parole del presidente della Spal Walter Mattioli, per il quale lo scenario di chiudere anticipatamente il campionato, senza tornare in campo, non è assolutamente ipotizzabile. Il numero 1 degli estensi, ai microfoni di Rai Radio Uno, a Sabato Sport ha affermato, sull’eventualità che la Serie A non dovesse ripartite, come accaduto in Francia: “Noi siamo pronti a battagliare. Non possiamo accettare una situazione del genere. Ricorreremo e lo faremo presso i tribunali sportivi. Lo stesso penso farà la Federazione però. Quindi vediamo cosa succederà nelle prossime settimane. Non sarà facile, ma non posso accettarlo”. Ricordando che la formazione estense, ferma alla 19^ posizione della classifica di Serie A con 18 punti, sta lottando per la salvezza, lo stesso Mattioli ha aggiunto: “Trentasei punti sono ancora tanti e la SPAL si può salvare, anche perché come mentalità e gruppo siamo abituati a disputare finali di campionato importanti. Ci siamo salvati sempre nelle ultime giornate e pensiamo di potercela fare, più di altre società. Se torneremo in campo, ce la giocheremo”. (agg Michela Colombo)
PREMIER CONTE: NON CI SONO GARANZIE SUFFICIENTI PER UNA DATA
Rimane sempre bollente il tema della ripresa del campionato della Serie A, su cui ancora non vi sono indicazioni certe a parte del Governo italiano. Solo nella tarda serata di ieri il Premier Giuseppe Conte ha indetto una conferenza stampa per spiegare le misure da introdurre a partite da domani, lunedì 18 maggio e intervenuto anche sulla ripartenza del calcio, ha purtroppo fornito indicazioni vaghe, non di buon auspicio in vista di un prossimo incontro con FIGC e leghe. Conte infatti ha dichiarato: “Il ministro Spadafora sta seguendo con grande attenzione lo sport ed è molto responsabile come tutto il Governo. Bisogna che si realizzino le condizioni per garantire la ripresa del campionato, non solo di calcio, in massima sicurezza”. Ed entrando un po’ più nello specifico ha aggiunto: “Per avventurarsi su una data abbiamo bisogno di qualche garanzia in più. Che, parlando con il ministro Spadafora, in questo momento non c’è. Speriamo si realizzino quanto prima”. Conte ha poi precisato che a partite da domani saranno permessi gli allenamenti collettivi, tema su cui però è infuriata la polemica nei giorni scorsi, tra club, Lega Serie A, FIGC e Cts sul protocollo da adottare per questa Fase 2 anche nel mondo del calcio.
SPADAFORA: PROTOCOLLO TEDESCO^ E’ UN AUSPICIO
A fare da eco alle affermazioni prudenziali di Giuseppe Conte è stato poi anche il Ministro dello sport Vincenzo Spadafora, che intervenuto ai microfoni di casanapoli.net per chiarire alcuni punti. “Io inviterei tutti quanti a non dire che stiamo facendo caos, piuttosto a dire che ci stiamo muovendo con prudenza per evitare che tutto riparta e che poi di nuovo siamo costretti a sospendere” le prime parole del ministro, il quale è poi ritornato anche sul tanto discusso modello tedesco, in materia di contenimento del contagio e iter da seguire in caso di nuova positività al coronavirus di un giocatore. Su questo Spadafora ha aggiunto: “Si parla tanto del protocollo tedesco ma poi abbiamo visto che è più un auspicio che un protocollo perché la squadra di Serie B in Germania è stata messa tutta in quarantena per 14 giorni. Nessuno ha la certezza di come si possa ripartire nel modo migliore. Inviterei un po’ tutti a fare meno i fenomeni”. Infine un ultimo appunto, che ben testimonia per il ministro la giustezza della grande prudenza che sta animando le azioni del governo in materia della ripresa della Serie A: “Ricevo molti messaggi sui social di calciatori che cercano di esprimere le loro preoccupazioni. La differenza di posizioni non è incoerenza del Governo. Siamo tutti di fronte per la prima volta a una situazione del genere”.