Mentre dunque è rovente la discussione intorno al protocollo sanitario per la ripresa degli allenamenti di Serie A a partire dal 18 maggio e in attesa che Lega e FIGC comunichino al governo le modifiche che sono ritenute necessarie a garantire la ripartenza del campionato, ecco che pure sorgono i primi problemi nell’organizzazione dei singoli club. Dopo la presa di posizione di Inter e di altre società, ecco che pure il Napoli si vedrà costretto, suo malgrado, a ripartire in settimana con gli allenamenti in forma individuale. Come ci riporta la Gazzetta dello sport, infatti pare che l’hotel (posto vicino ai campi di Castel Volturno) scelto dalla dirigenza azzurra per ospitare il maxi ritiro della prima squadra non sia ancora pronto: dopo due mesi di stop infatti necessita di almeno una decina di giorni per eseguire manutenzione e santificazione della struttura. Notizia che chiaramente ha incontrato la contrarietà del club, che dunque è impossibilitato a garantire e soddisfare le richieste del CTS. Pure va detto che per gli azzurri pure si profila nell’immediato di optare per la quarantena domiciliare: i giocatori dopo gli allenamenti collettivi, tornerebbero subito a casa, senza nemmeno fare la doccia. Staremo a vedere. (agg Michela Colombo)



FINITO L’INCONTRO LEGA-FIGC-MEDICI: RICHIESTE MODIFICHE AL PROTOCOLLO

E’ da poco terminato l’incontro tra Lega, Figc e comitato medico, organizzato per mettere d’accordo federazione, medici sociali e club sul protocollo sanitario per la ripresa degli allenamenti congiunti, dal prossimo 18 maggio. Sul tavolo ecco dunque una richiesta divisa in tre punti da parte di medici e club in vista della ripresa della Serie A: si chiede infatti alla FIGC di far da intermediario con Governo e CTS per una modifica profonda del protocollo di sicurezza, così come è stato impostato e approvato dalle autorità calcistiche dopo l’intervento proprio del Comitato Tecnico scientifico nei giorni scorsi. Tre i nodi centrali, tutti ben noti e analizzati in precedenza, ovvero la questione della quarantena di squadra in caso di nuova positività al coronavirus, la responsabilità penale dei medici sociali e i maxi ritiri pre campionati. I club della Serie A hanno dunque ribadito che su questi tre punti è necessaria una profonda revisione delle norme ad oggi fissate, da parte del governo e toccherà a Gravina dunque già nelle prossime ore ripresentare la questione al Ministro dello sport Spadafora. Sarà infatti necessario sondare il terreno e le possibili reazioni della politica, in vista di un prossimo (e a questo punto quanto mai necessario) incontro tra la Federazione e lo stesso Premier Conte. (Agg Michela Colombo)



LA POLITICA E’ IN FAVORE DELLA RIPRESA

Sono ore bollenti nel mondo della Serie A per la ripresa, dopo le polemiche scatenate da alcuni club sul protocollo sanitario, fissato da FIGC e CTS per la ripartenza degli allenamenti congiunti, dal prossimo 18 maggio. Ma proprio in queste ore ecco che è la politica a dare un assist ai club e alla Lega Serie A, che chiedono la revisione delle norme fissate e un protocollo più soft. Prima il leader di Italia Viva Matteo Renzi, nella sua enews ha parlato a lungo della necessità che il campionato riparta, a modello di quanto sta accadendo in Germania: “Per tutti quelli che dicono che il calcio non è una priorità, ricordo che questo sport finanzia larga parte dello sport italiano. Bloccare tutta la squadra in caso di positività di un singolo è assurdo. Noi combatteremo perché il calcio riparta. Basta snobismi, dal pallone dipendono molti posti di lavoro, passioni e interessi. Faremo la nostra parte”. Sulla stessa scia anche le dichiarazioni di Simone Valente a Tuttomercatoweb: il deputato del Movimento 5 Stelle ha chiesto infatti che il protocollo venga riveduto, viste le tante criticità contenute, dalla norme per il contenimento del contagio, alle responsabilità di medici, fino alla reperibilità dei tamponi. (agg Michela Colombo)



I CALCIATORI CHIEDONO GARANZIE

E’ dunque vero caos per la ripresa della Serie A, che solo il prossimo lunedì dovrebbe ricominciare anche con gli allenamenti congiunti. Come abbiamo visto è rivolta tra i club per l’applicazione del protocollo fissato Da FIGC e CTS (ma col concorso della Lega) per la ripresa delle attività in gruppo e già diverse società hanno fatto sapere che non intendono applicare le norme incluse, proseguendo piuttosto ancora con gli allenamenti individuali, permessi già dallo scorso 4 maggio. Ma nel frattempo anche il mondo di giocatori e allenatori è in subbuglio e proprio per la giornata di oggi è atteso un nuovo vertice tra le due categorie. Come ci riferisce questa mattina Tuttosport, i giocatori come i tecnici chiedono nuove garanzie sulla ripresa della Serie A in sicurezza e date certe per il rientro in campo. Ma pure ulteriori chiarimenti sempre sul protocollo sanitario, in particolare modo sui buchi temporali tra ritiro e rientro in campo per il campionato, oltre che sul nodo della quarantena preventiva in caso di nuova positività al coronavirus. Lo stesso presidente dell’AIC Tommasi, intervistato da Rainews ha sintetizzato tutte queste problematiche, invitanti intanto alla pazienza e al dialogo costruttivo tra le pari. (agg Michela Colombo)

RIPRESA SERIE A: CLUB IN RIVOLTA CONTRO IL PROTOCOLLO

A pochi giorni dal via libera da parte del governo, è sempre in bilico la ripresa del campionato della Serie A come pure il rientro in campo dei calciatori per i primi allenamenti collettivi, possibili solo dal prossimo lunedì. Dopo infatti l’ok da parte di governo, CTS e FIGC sul protocollo di ripresa degli allenamenti e la presa di posizione della Serie A sulla ripartenza del campionato per il 13 giugno, è di nuovo scoppiato il caos in seno al mondo del calcio. Come ci riportano questa mattina diversi quotidiani, pare che diversi club della Serie A, solo nelle ultime ore, si siano espressi fortemente contrari al protocollo così stilato per la ripresa degli allenamenti della Serie A. A guidare la rivolta contro le ultime misure prese in accordo con i diversi protagonisti (Lega Serie A compresa) pare che via sia l’Inter: la società nerazzurra, tramite l’ad Marotta ha annunciato che lunedì non inizierà il ritiro della prima squadra, perchè, letto il protocollo, questo è stato dichiarato “inattuabile e lacunoso”. Una presa di posizione forte, a cui presto si sono associati anche altri club come Verona, Torino, Sampdoria e Lecce, ma pure il Milan (che rimane però nel complesso in posizione più defilata).

RIPRESA SERIE A: OGGI NUOVO VERTICE

Dunque un brusco dietrofront a solo pochi giorni dal via libera alla ripresa degli allenamenti collettivi per la Serie A: i club, che pure tramite la Lega, erano al fianco della Federazione mentre si discuteva del protocollo sanitario, come pure delle misure introdotte dal CTS, dunque rimettono in discussione il tutto e il rischio è che la tanto agognata ripartenza del Campionato possa non avvenire. Oggi ci penseranno Lega, ministri e FIGC, riuniti in un nuovo vertice a provare a risolvere il nodo: sul tavolo le richieste di federazione e club, ovvero di eliminare dal protocollo la quarantena di gruppo in caso di nuova positività al coronavirus, abolizione dei ritiri (o comunque limitazione del maxi ritiro) e niente responsabilità penale per i medici delle società. Problemi su cui però sarà difficilissimo trovare un punto di incontro, specie con i primi due con il CTS. E’ infatti evidente che per il comitato tecnico scientifico, che sta seguendo il Governo in questa emergenza sanitaria, il calcio potrebbe anche non ripartire, in quanto attività troppo rischiosa: federazione e Lega però premono per scendere in campo e presentano il modello tedesco come assolutamente applicabile (ma su questo si vedrà che cosa accadrà dopo questo primo weekend di gare). Per la ripresa della Serie A dunque pare che si possa andare verso una decisione politica: il parlamento pare abbastanza in ottimista per la ripartenza, anche perchè con tutti gli introiti che l’industria calcio porta (anche a beneficio del Fisco), questa deve riavviarsi al più presto. Staremo a vedere.