Risarcimento doppia indennità infermieri: per quale motivo? La vicenda è ambientata a Cagliari. Per sette anni il personale sanitario è stato sottoposto ad una turnazione di lavoro di gran lunga superiore a quanto prevede la contrattazione. E tutto questo senza alcun incremento di stipendio. Inevitabili quindi le ripercussioni sulla qualità di vita degli interessati e sullo stato psicologico degli stessi.
Ne è dunque seguito un ricorso collettivo che è culminato dapprima con una sentenza da parte della Corte d’Appello di Cagliari che ha dato ragione ai sanitari, riconoscendo un risarcimento a titolo di indennizzo pari al doppio dell’indennità prevista dalla contrattazione collettiva. E a questa ha fatto seguito anche la conferma della Corte di Cassazione.
Risarcimento doppia indennità infermieri, la Corte d’Appello riconosce l’indennizzo
La contrattazione collettiva del comparto sanitario prevede un massimo di 6 turni mensili. Mentre presso l’Asl di Cagliari questo limite è stato ampiamente superato da ottobre 2005 ad aprile 2012 nei confronti dei dipendenti sanitari, protraendosi anche dopo tale periodo sempre con la stessa eccedenza.
A seguito del ricorso proposto dal personale infermieristico e tecnico alla Corte d’Appello, per turnazioni che potevano anche sforare le 17 al mese, raggiungendo anche un massimo di 23 mensili, la Corte si è pronunciata. E nella sentenza ha riconosciuto ai ricorrenti un risarcimento pari alla doppia indennità prevista dal contratto.
Ne è seguito a questo punto il ricorso da parte dell’Asl alla Cassazione, evidentemente contraria al riconoscimento di qualunque forma di indennizzo.
Questa vicenda, tra l’altro, non è la sola che coinvolge la sanità sarda, se pensiamo che già pochi mesi fa sempre in provincia di Cagliari, il personale infermieristico era già stato mortificato con mansioni a lui non competenti, mortificando l’operato stesso degli infermieri.
Risarcimento doppia indennità infermieri, arriva la conferma della Cassazione
Anche la Corte di Cassazione, interpellata dall’Asl, si è pronunciata a favore degli infermieri ricorrenti, non ravvisando dunque irregolarità nella sentenza emessa dalla Corte d’Appello.
Dunque è stato confermato anche dalla Consulta il ristoro economico per le turnazioni eccessive richieste al personale sanitario, tra l’altro non retribuite con riferimento ai turni eccedenti rispetto quanto previsto dalla contrattazione collettiva. La Corte di Cassazione ha ulteriormente argomentato la decisione, stabilendo che il risarcimento trova la sua giustificazione nell’evidente danno psico-fisico subìto dagli interessati, trovandosi ad essere sottoposti ad un enorme stress psico-fisico, con ripercussioni importanti sulla qualità della vita e sulla salute mentale.
L’alternativa dell’Asl sarebbe stata quella di far svolgere le ore eccedenti ad altro personale, cosa che invece non è stata fatta, imponendo orari che finivano col coprire fino a quasi la totalità dei giorni lavorativi mensili per anni.
Gli infermieri interessati avranno quindi diritto ad essere risarciti con una somma pari al doppio dell’indennità prevista da contratto collettivo.