CINGOLANI HA FIRMATO IL DECRETO SULLA STRETTA AI RISCALDAMENTI
Nel pomeriggio di giovedì 6 ottobre, in piena crisi energetica europea, il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha firmato il Decreto che definisce i nuovi limiti temporali al gas naturale, con riduzione dei riscaldamenti per gradi e accensione. Il Decreto varrà da subito e verrà applicato all’inverno 2022-2023, seguendo il Piano di riduzione dei consumi di gas. Un grado in meno, 15 giorni di durata complessiva inferiore e distinzione in “zone climatiche” in cui già è stata divisa l’Italia già prima del Piano attivato dal Governo Draghi: le riduzioni e la “stretta” sui riscaldamenti non si applicheranno a «edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili».
Le possibili deroghe al decreto in arrivo per il prossimo inverno vengono fissate nei casi che seguono: «In presenza di “situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta. Inoltre, i valori di temperatura dell’aria sono ridotti di un grado centigrado». Per poter agevolare appieno i cittadini e le istituzioni locali circa le nuove disposizioni su riscaldamenti e interventi salva-energia, spiega il MiTE, «ENEA pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini».
DECRETO RISCALDAMENTI: COSA PREVEDE, DATE E ORARI ACCENSIONE
Il periodo di accensione dei riscaldamenti in Italia nell’inverno imminente «è ridotto di un’ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di sette la data di fine esercizio»: questo si legge nel decreto firmato oggi dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e che costituirà il primo vero intervento di “razionamento” dell’energia sul fronte riscaldamenti. Il periodo di accensione degli impianti viene ridotto in tutta Italia di un’ora al giorno e in generale il periodo viene accorciato di 15 giorni nella stagione invernale: il criterio delle “Zone climatiche” è definito dall’altitudine in cui si trovano i vari Comuni del Paese, da Nord fino a Sud e Isole.
Dalle montagne dove il periodo di accensione dei termosifoni non avrà limitazioni, fino alle aree più calde d’Italia dove invece il limite di accensione sarà di sole 5 ore al giorno (Capri, Tremiti e Isola d’Elba). Nota a margine ma significativa: il periodo di accensione non varia però solo da città a città, ma è determinata dall’effettiva altitudine del territorio. A Trento infatti nella zona basse della città ci saranno le medesime regole di Milano, Torino e Bologna, mentre nella parte alta non vi saranno limitazioni (qui sotto la lista dei capoluoghi aggiornati con l’ultimo Decreto, ndr). Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento indicate dal Regolamento sui riscaldamenti nazionali «portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas», conclude il MiTE che comunque invita tutte le amministrazioni a «misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi».
LA LISTA DELLE CITTÀ PER ACCENSIONE/SPEGNIMENTO ORARIO GIORNALIERI DEI RISCALDAMENTI
Il Decreto sui riscaldamenti aggiornato dal Governo Draghi prevede la seguente situazione da Nord a Sud per i capoluoghi e città più importanti: Trento Nessun limite Nessun limite; Belluno Nessun limite Nessun limite; Cuneo Nessun limite Nessun limite; Milano 22 ottobre 7 aprile 13 ore; Torino 22 ottobre 7 aprile 13 ore; Venezia 22 ottobre 7 aprile 13 ore; Aosta 22 ottobre 7 aprile 13 ore; Trieste 22 ottobre 7 aprile 13 ore; Bologna 22 ottobre 7 aprile 13 ore; L’Aquila 22 ottobre 7 aprile 13 ore; Perugia 22 ottobre 7 aprile 13 ore; Genova 8 novembre 7 aprile 11 ore; Firenze 8 novembre 7 aprile 11 ore; Potenza 8 novembre 7 aprile 11 ore; Roma 8 novembre 7 aprile 11 ore; Ancona 8 novembre 7 aprile 11 ore; Campobasso 8 novembre 7 aprile 11 ore; Pescara 8 novembre 7 aprile 11 ore; Potenza 8 novembre 7 aprile 11 ore; Napoli 22 novembre 23 marzo 9 ore; Bari 22 novembre 23 marzo 9 ore; Catanzaro 22 novembre 23 marzo 9 ore; Cagliari 22 novembre 23 marzo 9 ore; Palermo 8 dicembre 23 marzo 7 ore; Lampedusa 8 dicembre 23 marzo 5 ore (fonte Agenzia ANSA).