Uno studio pubblicato sulla rivista Renewable Energy, per la prima volta ha dimostrato che gli impianti a biomassa legnosa degli Stati Uniti emettono una quantità di inquinamento che è in media quasi 3 volte superiore a quella rilasciata da impianti tradizionali a combustibili fossili come petrolio e carbone. Le sostanze tossiche vengono prodotte in particolare dalla combustione di pellet in legno per fini energetici. Questa, secondo gli studi, rilascia inquinanti atmosferici, tra cui particolato e diossine, che si rivelano particolarmente tossici. Tali sostanze sarebbero inoltre emesse nel processo di produzione di pellet, soprattutto nel sud-est degli USA. Secondo la ricerca, almeno 55 inquinanti hanno superato di due volte la soglia di concentrazione consentita dalle agenzie statali per la qualità dell’aria.



La combustione di biomassa forestale contribuisce fino al 17% di tutte le emissioni inquinanti negli Usa, nonostante rappresenti solo l’1,3% della produzione energetica totale. I rappresentanti dell’Associazione statunitense del pellet industriale non hanno rilasciato dichiarazioni e nonostante le indicazioni degli scienziati, la fonte energetica viene sovvenzionata di continuo. Il Servizio Forestale degli Stati Uniti nel 2023 ha annunciato l’erogazione di circa 10 milioni di dollari a sostegno di una serie di progetti per portare avanti la combustione di biomasse in Alaska, California, Washington, Colorado, Kentucky, New Hampshire e Virginia. Tutto ciò, ovviamente, contrariamente ai gruppi ambientalisti e di giustizia sociale. Due dei maggiori produttori di pellet al mondo, Enviva e Drax, avrebbero esercitato pressioni sul Congresso degli Stati Uniti.



Riscaldamento a pellet, UE primo consumatore

Non solo Stati Uniti: anche l’Unione Europea e il Regno Unito continuano a finanziare impianti a biomassa legnosa. L’UE ha speso miliardi di fondi pubblici per la conversione di decine di impianti energetici a carbone in impianti a pellet. In Europa, la combustione della biomassa per la produzione di energia rappresenta quasi il 60% delle energie rinnovabili, come sottolinea “L’Indipendente”. Il Continente è il più grande consumatore di pellet in legno al mondo, nonostante la scienza ripeta ormai da tempo che non si tratta affatto di una fonte di energia pulita come invece sembrerebbe.



Nel 2021, il consumo di pellet nell’UE è salito a oltre 23 milioni di tonnellate: secondo le stime, la domanda dovrebbe salire ancora nei prossimi anni nonostante si tratti di una fonte di energia dannosa in termini di inquinamento e impatto sul clima, come ben sottolineato dalla ricerca pubblicata su Renewable Energy. Gli attivisti della Forest Defenders Alliance, composta da più di 100 ONG, hanno proposto una petizione per chiedere all’Europa di rivedere la Direttiva sulle energie rinnovabili, specie alla voce “Combustione del legno”. A questa sono destinati ben 17 miliardi di euro di sussidi per la produzione di energia rinnovabile.