Come sappiamo a causa dei rincari energetici, l’Unione Europea è stata costretta a varare delle regole di risparmio in merito al consumo di gas naturale. Contemporaneamente ha lavorato anche a dei bonus e incentivi per coloro che avrebbero deciso di agire sul risparmio energetico. Ma adesso l’UE è intenzionata a rivedere le normative sul riscaldamento e eliminare ad esempio l caldaie a condensazione e i sistemi ibridi, che potrebbero quindi non rientrare all’interno di Ecobonus e Superbonus 90%.



Riscaldamento: normativa nuova, cosa cambia in UE?

Come sappiamo chiunque decida di migliorare l’efficienza energetica del proprio appartamento può ottenere la detrazione dei lavori al 65% con l’Ecobonus fino a 60 mila euro, oppure una detrazione decennale con il Superbonus 90%.

Questo comprende sia le pompe di calore, i sistemi ibridi e le caldaie a condensazione. Il problema è che soltanto la prima voce verrà considerata per il bonus edilizi 2023. Si tratta di elementi che moltissime famiglie, condomini e imprese, avevano già considerato e introdotto nei lavori.



Riscaldamento: che fine farà il bonus caldaie?

Come sappiamo il bonus caldaie inoltre è stato molto richiesto, ma la revisione della normativa che potrebbe mandare in tilt famiglie e imprese, parte proprio da chi l’aveva originariamente promossa: l’Unione Europea.

Questa introdurrà una nuova classificazione delle tecnologie energetiche e l’eliminazione dei contributi per l’installazione di caldaie a gas.

Invece i sistemi ibridi e le pompe di calore potrebbero comunque rientrare nel Superbonus.

Naturalmente al momento non sappiamo ancora in che modo l’Europa intenderà agire e se almeno i sistemi ibridi che dovevano essere considerati anche per la normativa sulle case green entro il 2035, saranno risparmiati dalla nuova normativa e soprattutto in che misura.