Siamo ormai nel pieno della stagione del riscaldamento domestico che costringerà – volenti o nolenti – quasi tutti i cittadini ad accendere i termosifoni a causa delle sempre più rigide temperature che da qui a dicembre continueranno a scendere arrivando (almeno in buona parte della penisola) anche al di sotto dello zero; di contro – però – prima di procedere all’avvio della caldaia o della pompa di calore è bene tenere a mente che l’uso del riscaldamento è strettamente normato con sanzioni che possono anche pesare notevolmente sulle tasche di una famiglia mediamente ricca.



Tra queste righe – ovviamente – vedremo nel dettaglio tutte le regole sul riscaldamento e le eventuali sanzioni in cui si rischia di incappare nel caso non le si rispettasse e per farlo il punto di partenza non possono che essere le date per l’accensione: il nostro bel territorio – infatti – è suddiviso in 6 fasce climatiche che potranno accendere i termosifoni in una finestra tra il 15 ottobre (grosso modo le regioni del nord e quelle appenniniche) e il primo dicembre (tra la Sicilia e le coste adriatiche, tirreniche e liguri); fermo restando lo spegnimento altalenante tra il 31 marzo e il 15 aprile.



Tutte le sanzioni e le multe per il riscaldamento: mancato rispetto delle date, dei gradi o degli obblighi di manutenzione

Il primissimo (forse ovvio) modo per non incappare in multe e sanzioni a causa del riscaldamento è verificare per tempo in quale fascia climatica rientra il proprio comune, controllando anche eventuali deroghe o proroghe decise dal sindaco locale con un’apposita ordinanza: in caso di accensione o spegnimento in date precedenti o antecedenti ai limiti, la multa varia tra 500 e i 3mila euro, senza dimenticare che il comune può incrementarla ulteriormente nel caso in cui il cittadino reiterasse la violazione; ed in questa cifre rientra anche la casistica in cui si ecceda oltre i 20 (+2) gradi nell’abitazione, o i 18 (sempre +2) in uffici ed attività industriali.



Sempre nelle multe che abbiamo citato sono incluse anche maggiorazioni – eventuali – per la mancata manutenzione dell’impianto di riscaldamento; così come sono previste anche apposite sanzioni per l’operatore che deve effettuare il controllo e non rilascia l’apposito rapporto che oscillano tra i mille e i 6mila euro che saranno anche a carico del responsabile.