Il riscatto laurea agevolato è un modo meno costoso per recuperare gli anni dell’università e “avvicinare” la pensione, aumentandone l’assegno. La novità importante è che ora diventa una chance per tutti, non solo per coloro che hanno ottenuto i titoli dopo il 1995. Di fatto la platea di chi potrà andare in pensione prima, in particolare con Opzione donna e Quota 100, è destinata ad ampliarsi grazie all’interpretazione fatta dall’Inps delle regole introdotte l’anno scorso. Il decreto legge su Quota 100 e Reddito di cittadinanza di un anno fa ha infatti previsto anche una forma di riscatto laurea agevolato, simile a quella per i giovani senza lavoro. Contempla un costo per il 2020 di circa 5260 euro per ogni anno di contributi acquisiti. Inizialmente era una possibilità riservata a coloro che avevano fino a 45 anni e anni da riscattare calcolabili con il sistema retributivo, quindi collocati a livello temporale dal 1996 per i lavoratori che avevano meno di 18 anni di versamenti al 31 dicembre 1996. Dal 1° gennaio 2012 invece per tutti gli altri. Ma il requisito dell’età è sparito con la conversione del decreto in legge. Anche l’Inps ha riconosciuto che si tratta di una condizione superabile.



RISCATTO LAUREA AGEVOLATO, COME FUNZIONA

Il riscatto laurea agevolato prevede un onere rateizzabile senza interessi fino a 120 rate mensili, quindi 10 anni. Inoltre, risulta del tutto deducibile dal reddito fiscalmente imponibile. Per poter usufruirne però bisogna optare per il calcolo della pensione col sistema interamente contributivo, rinunciando al sistema misto (anche retributivo) che è più favorevole. Possono scegliere il calcolo interamente contributivo coloro che hanno meno di 18 anni di contributi a fine 1995, ma almeno 15 di cui 5 dopo il 1995. E così le lavoratrici che scelgono Opzione Donna insieme a coloro che chiedono il computo della pensione accentrando i contributi nella Gestione separata Inps. Stando alle osservazioni della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, chi opta per il metodo contributivo, «subendo in molti casi un decremento sulla propria pensione, acquisterà però il diritto di riscattare con un metodo agevolato molto più conveniente del riscatto tradizionale». A chi conviene allora il riscatto laurea agevolato? Soprattutto a chi ha cominciato a lavorare dal 1996 e ha la pensione calcolata col sistema contributivo.



RISCATTO LAUREA AGEVOLATO: BOOM RICHIESTE DEI MEDICI

A pochi giorni dall’entrata in vigore della circolare Inps, è stato registrato un boom di richieste da parte dei medici per l’avvio dell’iter di riscatto laurea in medicina e degli anni di specializzazione post universitaria. Lo segnala il network legale Consulcesi & Partners, che parla di «centinaia di richieste di medici sui termini e le modalità per il riscatto della laurea, segno del forte interesse da parte di questa categoria». Se un medico che comincia a lavorare a 30 anni non riscatta la laurea, i 38 anni della Quota 100 e i 42 anni li raggiunge dopo i 67 anni. «Quindi è del tutto evidente che, per chi ha una carriera lunga e vuole assicurarsi la possibilità di andare in pensione ad una età non troppo tarda, e programmare un’uscita dal lavoro che non sia intorno ai 70 anni, il riscatto della laurea è importante», spiega Consulcesi & Partners, come riportato dall’AdnKronos. L’Inps ha chiarito anche che la facoltà di riscatto laurea agevolato può essere richiesta contestualmente alla domanda di pensione se gli accessi anticipati comportino, anche indirettamente il ricalcolo contributivo dell’assegno.

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