Dura presa di posizione dell’ISS nei confronti di tre suoi ricercatori per uno studio condotto sui rischi e benefici legati ai vaccini anti-Covid. Come si legge sulle colonne del sito ufficiale dell’Istituto, “in relazione all’articolo ‘Safety of COVID-19 Vaccines in Patients with Autoimmune Diseases, in Patients with Cardiac Issues, and in the Healthy Population’ scritto da Loredana Frasca, Giuseppe Ocone e Raffaella Palazzo del Centro per la ricerca e la valutazione dei farmaci dell’ISS, pubblicato dalla rivista Pathogens e ripreso da alcuni organi di stampa, l’Istituto Superiore di Sanità fa alcune precisazioni”.
L’articolo, prosegue la nota stampa dell’ISS contro l’operato dei suoi ricercatori nello studio sui vaccini, riporta esclusivamente “l’opinione personale degli autori e non rappresenta in nessun modo la posizione dell’Istituto Superiore di Sanità”. Inoltre, nell’articolo si fa una “rassegna parziale e arbitraria della letteratura, omettendo tra l’altro di citare i numerosi lavori pubblicati sull’argomento da parte di altri ricercatori dell’ISS e anche del loro stesso Centro. L’interpretazione dei dati presi in esame, inoltre, è del tutto personale, tanto che in alcuni casi gli autori citano studi arrivando a conclusioni opposte rispetto a quelle di chi li ha condotti”.
ISS VS RICERCATORI: “L’ARTICOLO SUI VACCINI È STATO INVIATO SENZA PROSEGUIRE LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE SCIENTIFICA”
L’articolo, prosegue l’ISS nel comunicato sul lavoro relativo ai vaccini, “è stato inviato dai ricercatori alla rivista senza seguire la procedura di valutazione scientifica richiesta delle linee guida sull’integrità della ricerca dell’ISS a garanzia della qualità scientifica del lavoro pubblicato. Queste stesse precisazioni sono già state comunicate all’editor della rivista perché siano rese pubbliche”.
Il quotidiano “La Verità” ha contattato una delle autrici, Loredana Frasca, che ha replicato così alle accuse dell’ISS: “Sono assunta dal 2006 e Brusaferro, guarda caso, si accorge di me adesso. Non mi avevano nemmeno avvisata che stavano trasmettendo quelle osservazioni all’editor del giornale: potevano inoltrarmi un’email, io le leggo anche nel fine settimana…”. Per ciò che concerne le contestazioni sul via libera al paper, la ricercatrice ha sottolineato che quell’iter “è stato sempre un proforma e nessuno è mai andato nel merito. Di solito approviamo dopo o durante la pubblicazione. Qui sembra sia diventata meno importante la qualità del lavoro. Che il rapporto rischi/benefici dei vaccini vada riconsiderato sono pronta a riscriverlo. In più, il mio capo reparto, Pieretti, era al corrente di cosa stavo facendo già da settembre. E mi ha incoraggiato a proseguire”.