Sveva Lamberti, ex atleta di ginnastica ritmica, ha rilasciato un’intervista-denuncia ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di martedì 8 novembre 2022. La giovane ha esordito dicendo che “l’anoressia, oltre a portarti a rifiutare tutto, si impadronisce della tua vita e ti rende un oggetto. Ho iniziato a praticare ginnastica ritmica a 7 anni e mezzo: ero affascinata dagli attrezzi, dall’eleganza dei movimenti, dalla musica”.



Quando sono cominciati i problemi per Sveva Lamberti? “È stato un crescendo – ha risposto lei –. Con un’allenatrice in particolare la situazione è degenerata: mi ripeteva ‘il tuo sedere è troppo grosso’. Cercavo di mangiare meno e di rendermi presentabile agli occhi della mia allenatrice. Avrò avuto 14-15 anni e quando mi venne detta questa frase provai tristezza immensa. Sono arrivata a pesare 37 chili per un metro e 73 di altezza”.



SVEVA LAMBERTI: “HO RISCHIATO L’ARRESTO CARDIACO PER COLPA DELLA MIA ALLENATRICE DI GINNASTICA RITMICA”

A “Storie Italiane”, l’ex ginnasta Sveva Lamberti ha dato seguito al suo “J’accuse” nei confronti della sua ex allenatrice: “Prendevo per oro colato tutto quello che mi veniva detto. Prendevo e interiorizzavo, ma anche di fronte alla malattia nella mia testa rimbombavano le offese: ‘Sei troppo grassa’… Mi sono ammalata nell’agosto 2020: non avevo più le forze per reggere un allenamento. Ho dovuto smettere e da lì è iniziato un declino assoluto. Qualunque cosa ingerissi, anche un briciola di pane, temevo aumentasse il mio peso e così anche l’acqua. Io ero fermamente convinta che dimagrendo e arrivando a una completa mancanza di salute, sarei arrivata a essere accettata dal mondo della ginnastica”.



Tuttavia, a un certo punto Sveva Lamberti ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari ospedalieri: “Quando mi hanno ricoverato, rischiavo l’arresto cardiaco – ha rivelato –. In quel periodo ero disidratata, a tal punto che non usciva neppure il sangue dalle mie vene. Oggi, guardandomi indietro, vedo una bambina con i sogni infranti: la meschinità di un adulto mi ha scavato la fossa”.