Da oggi l’Italia riapre, seppur parzialmente, dopo mesi di lockdown e zone rosse: il Decreto Riaperture voluto dal Governo Draghi porta in seno un “rischio calcolato” che il Presidente del Consiglio considera necessario, urgente e permesso dai dati epidemiologi attuali. Mentre però l’esecutivo vive le tensioni interne per le restrizioni rimaste (la Lega contesta la permanenza di coprifuoco e chiusure), sul Fatto Quotidiano oggi viene rivelata l’esistenza di uno studio condotto dall’epidemiologo matematico della Fondazione Bruno Kessler Stefano Merler e presentato al Comitato Tecnico Scientifico nelle ore in cui il Governo stilava il Decreto Riaperture.



Stando al “Fatto” quello studio giudicava eccessive le riaperture e poneva un rischio importante su addirittura una “quarta ondata” in estate qualora fosse stata intrapresa la strada poi effettivamente scelta dall’esecutivo: per il quotidiano diretto da Marco Travaglio, Cts e Governo avrebbero dunque ignorato l’allarme e ora le conseguenze potrebbero essere pesanti.



LO STUDIO “IGNORATO” DAL GOVERNO

Stando alle anticipazioni riportate dal “Fatto” sullo studio di Merler, l’aumento dell’indice di trasmissibilità Rt (parametro che misura la potenziale trasmissibilità dell’infezione) a 1.1 – attualmente il dato italiano è 0.81 – «potrebbe non essere facilmente controllabile senza ulteriori restrizioni, soprattutto in caso di riaperture precoci (entro aprile)». Non solo, se salisse a 1.25 allora a quel punto la quarta ondata sarebbe arrivata e «richiederebbe misure importanti per evitare un altissimo numero di morti in breve tempo». Stando alle considerazioni di Merler – sempre secondo lo studio “choc” ignorato dal Cts – «le riaperture precoci entro aprile anche se Rt resta pari a 1 possono portare a un costante ma alto numero di morti giornaliere». Come evitarlo invece vedrebbe una drastica riduzione delle riaperture: ancora lo studio dice che «il rischio sarebbe estremamente ridotto con riaperture a valle di un marcato calo dell’incidenza (es. riaperture graduali a partire da inizio-metà maggio, mantenendo Rt<1)». Come hanno ribadito al “Fatto” gli esperti Crisanti, Galli, Battiston e Cartabellotta – intervista a più riprese in questi giorni dopo il Dl Riaperture del Governo Draghi, «riaprire è stata una decisione politica, certamente legittima, ma è un azzardo. Rischiamo di dover richiudere tra un mese», ritrovandosi nell’ennesimo lockdown, questa volta in piena estate.

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