Stefano d’Ambruso, magistrato esperto di terrorismo, è stato intervistato stamane da Uno Mattina circa la possibilità del rischio di attentati in Italia dopo quanto accaduto pochi giorni fa a Mosca, il sanguinario attacco alla sala da concerto che ha causato la morte di 139 persone oltre al ferimento di altre 180. Secondo Stefano D’Ambruso quelli attuali “Sono rischi controllati che si presentano sempre in occasione di festività che richiamano aggregazione di turismo attorno a luoghi celebrativi come le chiese, in questo caso abbiamo anche il fattore che rappresenta l’innesco per altri attentati, che può scatenare un effetto emulativo che tutti temiamo”.
Sui lupi solitari il magistrato D’Ambruso ha spiegato: “Dall’attacco di Hamas a Gaza ci sono singoli soggetti che potrebbero tornare in azione il nome di una Jihad che sconfina molte volte in disagi psicosociali in quanto sono soggetti che non appartengono a celle organizzate”. Come procedono i controlli in questi casi? “Uno dei controlli maggiori viene fatto sui social, vengono fatti con costanza in particolare da quando si è scoperta la capacità dell’Isis di reclutare le persone online, dal 2016 in poi. Il web è monitorato costantemente dalla nostra intelligence e dalla nostre forze dell’ordine e ciò ci consente di avere un monitoraggio attento su possibili dinamiche”, ha concluso.