Rischio depressione, un test per scoprirlo

Martino Belvedere Murri, professore associato di psichiatria all’Università di Ferrara, parla di depressione a UnoMattina. Si parte da una riflessione: “La pet therapy è un trattamento riconosciuto anche per i disturbi depressivi. La natura risveglia in noi gli istinti, un senso di completezza. C’è un test dedicato agli over 55 per capire se si abbia depressione. Quello è un periodo delicato della vita, oggi il picco della depressione è tra i 55 e i 65 anni. Questo test identifica dei fattori di rischio. Mettiamo le informazioni sui fattori di rischio, schiacciamo un tasto e otteniamo la stima personalizzata”.



Secondo l’esperto, “Se una persona si priva delle cose piacevoli e comincia a percepirle come prive di significato, può essere un segnale di depressione. Dalle piccole cose, come leggere il giornale e guardare la tv o stare con gli altri, si riparte”. Per questo motivo, c’è proprio un test che può aiutare. Con poche semplici domande si può capire se si è predisporsi alla depressione e dunque si può agire per proteggersi.



Martino Belvedere Murri: “Depressione più frequente se si hanno problemi di salute”

Come spiega Martino Belvedere Murri a UnoMattina, “Le attività quotidiane di base si possono complicare se abbiamo una malattia e ci portano al rischio depressione. Lo sport può aiutare per prevenirle: basta anche una camminata, un po’ di cyclette. Vertigini? Quando si hanno dei problemi di salute fisica, come dispnea, dolore, vertigini, la depressione può diventare più frequente. Bisogna prendersi cura della malattia di base”.

Ma la felicità quanto conta nel proteggersi dalla depressione? “Ci sono anche fattori culturali, fattori caratteriali. C’entrano tanti ingredienti. Chiaro che se non ci sono le condizioni di dignità di base, se non c’è la salute fisica, se non c’è soddisfazione, diventa difficile essere felici”. Anche il pessimismo eccessivo può essere un segnale: “Il pessimismo è strisciante e a volte anche inevitabile ma non deve essere un pessimismo cosmico. Una persona è depressa quando non riesce a stare con gli altri”. Il pianto può aiutare, ma non deve essere esagerato: “Piangere è una valvola di sfogo importante, il problema è che se resta la tristezza e magari anche la rabbia, può essere un segnale. Se avviene troppo frequentemente, chiediamo aiuto”. Infine, un consiglio: “Se dopo il test siamo vicini alla depressione, dobbiamo partire dalle basi. Il sonno, lo sport, le attività quotidiane… Se però lo stato permane, dobbiamo rivolgerci ad un medico”.