I crediti incagliati della Riscossione e inerenti all’ex Equitalia contano ben 1.153 miliardi, per questo il processo di miglioramento e semplificazione dei crediti è divenuto necessario. Talvolta infatti accade che i crediti da esigere non vengono comunicati al debito entro i cinque anni e ciò determina anche la prescrizione.
In questi casi le somme possono essere automaticamente cancellate o essere affidate a un altro ente con commissioni che sfiorano il 30%. Attualmente esistono 170 milioni di cartelle di pagamento che riguardano 290 milioni di singoli crediti affidati ad agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) con l’intento di far saldare il conto con il fisco a 23 milioni di debitori.
Riscossione crediti inesigibili: sistema inefficiente ha fatto incagliare 1153 miliardi
Gli Npl di Stato (o degli enti locali che si sono affidati al concessionario pubblico della riscossione) al 31 dicembre 2022 ammontano a 114,18 milioni di euro: a tanto ammontano i crediti irrecuperabili.
Il governo ha inserito nella delega fiscale un piano per aggredire i crediti inesigibili, così da rendere più efficiente la Riscossione. Perché gran parte di questi crediti rappresentano anche il frutto della lotta all’evasione fiscale portata avanti in anni e anni di lavoro e con un processo che ha anche richiesto delle spese.
Riscossione crediti inesigibili: il progetto del governo
Ad accompagnare questo processo di recupero abbiamo poi l’integrazione di sistemi informatici che si stanno sempre più integrando nella rete di strumenti adoperati dall’Agenzia delle Entrate. A ciò si aggiunge però anche il nuovo dialogo tra fisco e contribuenti, in particolare con quelli in difficoltà che avranno l’opportunità di riscrivere le condizioni con cui potranno pianificare annualmente il pagamento delle somme dovute.
In questo modo si potrà dunque alleggerire il magazzino dell’ex Equitalia e di tutti i ruoli inesigibili. Il discarico scatterà al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento delle quote non riscosse, ma verranno temporaneamente escluse le quote per le quali sono in corso procedure esecutive o concorsuali (come ad esempio pignoramenti presso terzi), gli accordi di ristrutturazione o transazioni fiscali o previdenziali e di quelle interessate da piani di rateizzazione di pagamento.