La riscossione delle imposte è drammaticamente precipitata nell’arco di 22 anni con un crollo dal 33,8%, al 2% nel periodo che va dall’anno 2000 al 2022. In 22 anni il crollo inesorabile non è stato nemmeno frenato da interventi di tipo legislativo o tecnico che, se adeguatamente attuati, avrebbero potuto modificare la tendenza. Il dato da l’idea della situazione fiscale dell’Italia ad oggi.



Riscossione delle imposte: un volume complessivo di 170 miliardi nel 2022 (il 13,2%)

A stigmatizzare questo dato è stata la Corte dei Conti lo scorso 28 giugno attraverso la relazione sul rendiconto generale dello Stato 2022. All’interno della tabella riprodotta nel report, il volume complessivo delle riscossioni è stato pari a 170 miliardi di euro a fronte dei 1263,7 miliardi con un indice di riscossione medio del 13,5 per cento.



Ciò significa che a fronte di un maggior adeguamento tecnologico valido a verificare i dati dei contribuenti, la riscossione invece non è stata adeguata, soprattutto nel periodo in cui è stata affidata ad intermediari.

Già nel primo anno di passaggio dal 2000 al 2001 la riscossione infatti diminuita dal 33,8% al 29,3%.

La tendenza al ribasso per quanto concerne il riscosso complessivo ha subito un’accelerazione dall’anno 2015 fino a raggiungere i livelli minimi nel triennio interessato dalla pandemia da covid 19.

Tutto ciò ha finito per incrementare il cosiddetto magazzino della riscossione i cui importi sono costituiti in gran parte da crediti inesigibili o quasi. Per questo motivo sono state rese necessarie alcune normative che hanno favorito la rottamazione o lo stralcio, ad esempio per i crediti che vanno dall’anno 2000 al 2015, anche se la maggior parte di essi erano già prescritti.



Riscossione delle imposte: difficile invertire le tendenze

Tuttavia, il sistema è realmente incagliato, per cui si presume che non sarà facile invertire le tendenze in atto ormai da più di un ventennio, ripristinando in breve tempo un tasso di riscossione annua su valori almeno raddoppiati, anche se recentemente l’Agenzia delle Entrate ha rafforzato i sistemi di controllo.

Per questo motivo i magistrati contabili hanno concentrato l’attenzione sulla riscossione per singolo ente impositore, ciò ha confermato che il vero problema è la riscossione dei carichi erariali e degli altri enti statali.

L’indice di riscossione media in 5 anni è pari al 12,3%, ma vi sono differenze rispetto agli enti creditori analizzati singolarmente e infatti i dati oscillano in una forchetta che va dal 6%, per quanto concerne gli altri enti statali, fino a un massimo del 71,5% per i ruoli degli ordini professionali.

Per quanto concerne la riscossione dei ruoli dell’Agenzia delle entrate e delle dogane questa è inferiore al valore medio che si attesta al 9,1%, l’indice dell’INPS e dell’INAIL invece si attacca al 26,3 e al 13,2%.