Quarant’anni fa usciva in Italia La Buona Novella di Fabrizio De André. Una delle voci artistiche più autorevoli della contestazione giovanile decideva così di scrivere e mettere in musica la sua personale lettura della storia narrata nei Vangeli.

Di tutto quello che ne è conseguito è superfluo scrivere in questa sede visto la quantità (e qualità) di articoli, analisi e libri che si possono trovare su questo album, a detta di molti apice assoluto della carriera del cantautore genovese.



Pochi giorni fa nel Teatro civico di un piccolo incantevole paese sul fiume Sesia l’album in questione è stato re-interpretato totalmente dal vivo dai Perturbazione in una serata pensata proprio per festeggiare quest’opera indimenticabile.

Qualche mese fa scrivevo di come in questo momento storico della musica italiana i Perturbazione risultano forse la formazione più completa e interessante della scena pop/rock autoctona; sinceramente quindi attendevo con particolare trepidazione questo spettacolo e l’indubbia sfida da esso rappresentato.



Dopo una breve introduzione lo show si è aperto come da programma con il breve incipit dell’album “Laudate Dominum”. 
Nel corso della serata ci sono state poi solo altre due interruzioni al concerto vero e proprio dovute all’intervento dell’attrice Paola Roman con la lettura di brani tratti dai vangeli apocrifi che furono tra le fonti di ispirazione dell’autore.

 

I Perturbazione con in aggiunta Dario Mimmo alla fisarmonica hanno optato fin dal principio per una messa in scena dei brani fedele, ma non totalmente identica  agli originali.

Curata nei minimi dettagli l’esibizione ha voluto preservare l’aspetto principalmente acustico dell’album improntato alla profondità dei testi e alla melodia della chitarra acustica lasciando a tutti gli altri strumenti il ruolo di comparse determinanti e “struggenti”.



Da questo punto di vista esempio lampante è stata l’esecuzione del secondo brano “L’Infanzia di Maria” con Tommaso Cerasuolo (voce) e Gigi Giancursi (chitarra) a rubarsi la scena a vicenda fino al momento intenso dei due cori condivisi da tutti i musicisti con il canto e gli strumenti.

“Il Ritorno di Giuseppe” ha visto l’ingresso sul palco del primo ospite alla voce Alessandro Raina che con una interpretazione molto personale ha imposto una inclinazione quasi teatrale al brano.

In un crescendo continuo di grazia l’esecuzione de “Il Sogno di Maria” ha obbligato tutti i presenti in sala alla massima attenzione e partecipazione quasi a voler scorgere la presenza del grande cantautore tra le pieghe dello scarno e intimo arrangiamento.

Gli applausi tributati agli artisti si sono tramutati poi in pura emozione quando Nada, secondo ospite a entrare in scena, confrontandosi con il brano “Ave Maria” ha reso incredibilmente più “carnale” quello che è uno dei più accurati omaggi alla maternità e a tutte le donne.

 

E sempre la stessa Nada si è “impossessata” (duettando con Tommaso) del brano “Maria nella Bottega d’un Falegname” sposando completamente l’approccio della band con una versione rock, aspra e potente.

“Via della Croce” ha ribadito la scelta da parte del gruppo di lasciare alla voce l’ospite Alessandro Raina in quei brani dove De André sembrava acquisire una dimensione più da vero e proprio poeta che da interprete.

Da sottolineare invece come la canzone “Tre Madri” è sembrata quasi integrarsi alla perfezione con le caratteristiche “personali” dei Perturbazione quasi a diventare un pezzo storico (e prezioso) nella storia del gruppo.

“Il Testamento di Tito” ha dato l’occasione alle tre voci della serata di alternarsi con il brano più famoso della “Buona Novella” in una versione acustica/elettrica di attitudine quasi psicadelica.

Chiusura infine con la bellissima “Laudate Hominem” e applausi generali di oltre dieci minuti per uno spettacolo veramente pregevole che ci auguriamo venga ripetuto in altre occasioni al fine di permettere ad un pubblico più numeroso di cimentarsi non solo con un patrimonio della nostra musica popolare ma anche con la eccellente interpretazione live dei Perturbazione.