Il Generale Vincenzo Camporini sulle pagine della Stampa ha parlato delle crisi militari che si susseguono nel mondo, tra Ucraina, Gaza e Mar Rosso, partendo dall’idea del ministro della Difesa Crosetto di istituire, anche in Italia, un esercito di riservisti. Ipotesi condivisa dal Generale, che sottolinea che “anche Paesi pacifici come la Finlandia” hanno un sistema di riservisti, grazie al quale “è in grado di mobilitare 300mila combattenti nell’arco di poche settimane”.
Molto, tuttavia, dipende, secondo il Generale Camporini, da come si organizza l’esercito di riservisti, perché “si può avere una Riserva dove un giovane richiamato può andare a combattere” ma anche “una costituita da un nucleo di personale civile che in caso di necessità affianchi le Forze armate per liberarle da incombenze logistiche” e che, dunque, non combatte direttamente. In tal senso, tuttavia, l’ex capo di Stato maggiore della Difesa non crede che costituire i riservisti servirà reintrodurre la leva obbligatoria, ricordando che sospenderla “fu un’ottima decisione”. Riattivarla, tuttavia, secondo il Generale Camporini “presenterebbe enormi difficoltà, perché in pochi la accetterebbero e per l’enorme complessità dal punto di vista pratico e finanziario“. Di contro, rimane vero che “abbiamo molti giovani che hanno fatto il servizio militare volontario e poi non hanno proseguito la carriera”.
Generale Camporini: “Russia è troppo debole per attaccare la Nato”
Passando ad un ragionamento più ampio sulla difesa italiana, oltre che sulla questione dei riservisti, il Generale Camporini sottolinea che “dobbiamo preparare le Forze armate a un futuro diverso da ciò a cui le abbiamo preparate negli ultimi 30 anni. Abbiamo usato Forze armate di terra a bassa intensità, per operazioni di peace keeping”, ma guardano all’Ucraina “abbiamo improvvisamente scoperto che i carri armati e l’artiglieria sono ancora fondamentali“.
Sempre in merito all’Ucraina e alle minacce all’Europa e alla Nato che arrivano dalla Russia, il generale Camporini si dice “piuttosto scettico” di un attacco da parte di Putin. “Le capacità militari russe sono state molto logorate dalla guerra in Ucraina, non credo abbia le capacità militari per allargare il conflitto ai Paesi baltici o alla Polonia”, ma è pur sempre vero che “a volte la volontà umana supera la logica e noi non possiamo rinchiuderci nel nostro guscio”.