Il premier britannico Rishi Sunak ha chiesto, in occasione dell’anniversario dei sei mesi dallo scoppio della guerra a Gaza che vede Israele e Hamas fronteggiarsi, di arrivare ad un ormai più che necessario cessate il fuoco, annunciando per l’occasione anche l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti per i civili intrappolati nella Striscia. Parlando del 7 ottobre, però, il premier ha sottolineato che si è trattato “dell’attacco più spaventoso nella storia di Israele“, nonché della “peggiore perdita di vite umane dalla Seconda Guerra Mondiale”.



Dopo sei mesi, ha spiegato Sunak, “le ferite israeliane non sono ancora rimarginate”, perché le famiglie “sono ancora in lutto”, mentre Hamas continua a tenere “ancora degli ostaggi“. Di fatto, in quel 7 ottobre si sono contate 1.100 vittime israeliane per mano dei terroristi palestinesi, mentre sui 250 ostaggi presi in quell’occasione, ne rimangono ancora circa 130 in mano ai miliziani di Hamas. “Continuiamo”, ha spiegato Sunak davanti all’impietoso quadro del conflitto, “a sostenere il diritto di Israele di sconfiggere la minaccia dei terroristi di Hamas e di difendere la sua sicurezza”, ma di contro “l’intero Regno Unito è scioccato dallo spargimento di sangue e sconvolto dall’uccisione di coraggiosi eroi britannici che portavano cibo ai bisognosi”, riferendosi a 3 dei 7 volontari morti nel raid a Gaza.



Rishi Sunak: “La guerra a Gaza deve finire”

Secondo Rishi Sunak “questo terribile conflitto deve finire. Gli ostaggi devono essere rilasciati. Gli aiuti, che ci siamo messi a dura prova per fornire via terra, aria e mare, devono essere riversati”. Infatti, “i bambini di Gaza hanno bisogno di una pausa umanitaria immediata, che porti a un cessate il fuoco sostenibile a lungo termine”, perché secondo il premier britannico “questo è il modo più veloce per liberare gli ostaggi, fornire aiuto e fermare i combattimenti e la perdita di vite umane. Per il bene sia degli israeliani che dei palestinesi”, che secondo Sunak “meritano tutti di vivere in pace, dignità e sicurezza”, e ai quali promette che “questo è ciò su cui continueremo a lavorare”.



Per alleggerire la situazione a Gaza, inoltre, il governo britannico ha annunciato di essere al lavoro per “fornire aiuti a coloro che ne hanno così disperatamente bisogno”, organizzando “insieme agli Stati Uniti, a Cipro e ad altri partner”, un “molo temporaneo al largo della costa di Gaza per far arrivare gli aiuti nel modo più rapido e sicuro possibile”. Secondo il ministro degli Esteri Cameron, infatti, “la prospettiva di una carestia è reale”.