Rishi Sunak, premier del Regno Unito, ha attaccato la Cina pubblicamente. Lo aveva già fatto in campagna elettorale, l’ha ribadito durante un discorso programmatico sulla politica estera tenuto nelle scorse ore. Come riferisce il “Daily Mail”, il primo ministro UK ha chiarito che “il cosiddetto periodo d’oro delle relazioni con la Cina è finito” e che i suoi predecessori Tory sono stati “ingenui nel credere che legami commerciali più stretti tra Cina e Regno Unito avrebbero portato a riforme sociali e politiche nel Paese comunista”.
In particolare, Rishi Sunak ha condannato la Cina per la sua scarsa tutela dei diritti umani e per la repressione violenta di proteste pacifiche, tra cui spicca l’aggressione e l’arresto ai danni di un giornalista della BBC. In tal senso, il premier britannico ha asserito: “Riconosciamo che la Cina rappresenta una sfida sistemica ai nostri valori e ai nostri interessi, una sfida che si fa sempre più acuta man mano che si muove verso un autoritarismo maggiore. Invece di ascoltare le proteste del suo popolo, il governo cinese ha scelto di dare un ulteriore giro di vite”.
RISHI SUNAK E LA CINA, CRITICHE DAL REGNO UNITO DOPO IL SUO DISCORSO: “DOVEVA ESSERE PIÙ DURO”
Nonostante le parole di Rishi Sunak contro la Cina, alcuni esponenti politici della sua nazione l’hanno accusato di non essere stato abbastanza duro a livello verbale, in quanto ha descritto Pechino come una “sfida” piuttosto che come una “minaccia”.
In tal senso, il “Daily Mail” ricorda che, durante la corsa alla leadership Tory quest’estate, l’onorevole Rishi Sunak aveva usato toni molto più aspri verso la Cina, affermando che “per troppo tempo i leader occidentali hanno steso il tappeto rosso e chiuso un occhio sulle attività e sulle ambizioni nefaste della Cina, che è la più grande minaccia a lungo termine per la Gran Bretagna e per la sicurezza economica e nazionale del mondo, in quanto ruba la nostra tecnologia e si infiltra nelle nostre università, oltre a sostenere l’invasione fascista dell’Ucraina da parte di Putin”.