Per la prima volta in Italia è stato piantato il riso geneticamente modificato, o comunque preferisce sottolineare Gambero Rosso “migliorato”. Ad inventarlo è stato un gruppo di ricerca guidato da Vittoria Brambilla, del dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, che ha dato vita al progetto Ris8imo. Sono state ottenute delle piante di riso modificate in laboratorio attraverso le cosiddette Tea, che sono delle tecniche di evoluzione assistita, quindi non si tratta di OGM, i prodotti geneticamente modificati.



Stando a quanto fatto sapere da Brambilla, di fatto sono delle tecniche che migliorano geneticamente il prodotto modificandone il genoma ma senza inserire il Dna estraneo di modo da ottenere delle piante che siano più produttive e resistenti. “Con le Tea si riproducono le mutazioni spontanee, ovvero quello che avviene in natura si ricrea in laboratorio, dunque senza inserire DNA di un altro organismo, semplicemente si riproduce una variante che è presente in natura”, precisa la ricercatrice a Gambero Rosso.



RISO GENETICAMENTE MIGLIORATO: “CON LA TEA SI ACCELERA CIO’ CHE AVVIENE IN NATURA”

In poche parole, come spiega la dottoressa, si accelera ciò che avviene in natura, rendendo possibili degli incroci che sarebbero complessi in natura. Ecco perchè Vittoria Brambilla preferisce parlare di piante “migliorate” e non modificate, anche per non rimanere legati al concetto delle Ogm che sono un’altra cosa.

Ovviamente Ris8imo, per essere approvato, è stato passato al vaglio del ministero dell’Ambiente e di Ispra, e si tratta della prima sperimentazione di questo tipo in Italia da vent’anni a questa parte, oltre ad essere la prima in assoluto con le piante ottenute con la Tea. Brambilla ci tiene a precisare che “Non c’è ancora una legge specifica che definisca queste nuove tecniche di miglioramento genetico. Ci sarà una direttiva ma per il momento la Commissione europea ha proposto di normarle come fossero piante normali perché effettivamente sono indistinguibili dalle piante normali”.



RISO GENETICAMENTE MIGLIORATO: “NOI SCIENZIATI FAVOREVOLI AGLI OGM…”

L’idea di distaccarsi dalle Ogm deriva dal fatto che le persone sono contrarie agli organismi geneticamente modificati, ha aggiunto Brambilla, di conseguenza si è deciso di essere molto chiari a riguardo. Ma la dottoressa precisa che, a differenza dell’opinione pubblica, “noi scienziati siamo tutti favorevoli”, alle Ogm. “Magari tra vent’anni – aggiunge – ci sarà qualche politico che aprirà agli Ogm. Per il momento nessuna parte politica si è dimostrata a favore”.

Il problema delle Ogm è che all’occhio dell’opinione pubblica sono state rappresentate come la “fragola pesce” o altre cose terribili che in realtà non sono mai esistite. Tornando a Ris8imo, di recente piantato a Pavia, dovrebbe essere in grado di resistere agli attacchi di un fungo particolare che provoca la malattia del Bruscone e che può causare gravi perdite ad un raccolto. La dottoressa Brambilla ha concluso sottolineando che al momento vi sono colleghi che stanno lavorando sui pomodori e la vite “Ma ci sono tantissime ricerche in merito”.