Riso ibrido cinese: “Una soluzione alla fame nel mondo”
Il riso ibrido cinese può essere una concreta ed economica soluzione alla crisi alimentare globale, secondo il presidente Xi Jinping. Intervenuto durante il Forum Internazionale denominato Hybrid Rice Assistance and Global Food Security che si è tenuto a Beijing, ha ribadito l’impegno della Cina nello sviluppo di questa particolare “tecnologia”. “Vogliamo costruire un mondo libero dalla fame e dalla povertà“, ha detto in apertura del suo discorso.
“Mezzo secolo fa”, ha spiegato il presidente cinese, “abbiamo sviluppato con successo il riso ibrido, piantandolo ampiamente in tutta la Cina“. Grazie a queste enormi piantagioni, che secondo quanto riportato da Agi sono superiori ai 16 milioni di ettari solamente in Cina, corrispondenti a più della metà dei campi presente sul territorio, attualmente si sfamano 80 milioni di persone all’anno. Tradotto in percentuali dal presidente cinese si tratta “circa del 20% della popolazione globale usando meno del 9% della terra coltivabile sul pianeta”. Grazie a questi incredibili numeri, continua a spiegare Xi Jinping, la Cina è “diventata la prima produttrice e la terza esportatrice di cibo al mondo”.
Cos’è il riso ibrido?
Il riso ibrido, insomma, è una specifica e selezionata varietà di riso cinese, ottenuta in laboratorio incrociandone altre che in natura non potrebbero avere contatti tra loro. Grazie alla sua ricerca Yuan Longping, il creatore della particolare varietà di riso, dietro al quale ha speso più di 50 anni della sua vita, è riuscito ad ottenere una pianta con una produzione estremamente ricca. Il vantaggio è che grazie alla sua resa eccellente, questo riso richiede piantagioni più piccole, senza però sacrificare la produzione complessiva.
Attualmente, sempre in base a quanto sostenuto dal presidente cinese, “circa 70 paesi nel mondo, in cinque nazioni differenti” beneficiano del riso ibrido tra le loro produzioni. Si tratterebbe, secondo Xi Jinping, “di una soluzione cinese alla carenza di cibo dei paesi in via di sviluppo”. Si tratta di una tesi sottolineata anche dal presidente del Lao, Thongloun Sisoulith, presente in videoconferenza al Forum sul riso ibrido, secondo il quale “potrebbe apportare benefici all’intera umanità”, sottolineando come il riso ibrido sia la principale produzione del Lao. Insomma, con investimenti globali e cooperazione sembra che il riso ibrido, facilmente coltivabile in grandi quantità e spazi ridotti, possa dare un importante contributo contro la fame nel mondo.