SI VOTA OGGI LA RISOLUZIONE ONU ‘CONTRO’ IL POTERE DI VETO
Nella serata italiana di oggi, l’Assemblea Generale dell’Onu discuterà tra le altre mozioni di una particolare risoluzione presentata dal Liechtenstein e appoggiata da 50 Stati – tra cui gli Usa – in cui si cerca di limitare il potere di veto dei Paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza.
La bozza in questione viene sostenuta al momento solo dagli Stati Uniti e avviene in un momento molto delicato per le Nazioni Unite, viste le insistenti richieste dell’Ucraina (e non solo) di frenare il potere della Russia (già cacciato dal Consiglio dei Diritti Umani, ndr) presso l’Onu. Come noto, al Consiglio di Sicurezza i membri permanenti con diritto di veto sono i vincitori usciti dalla Seconda Guerra Mondiale, ovvero Usa, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna: ebbene, una vecchia risoluzione poneva alcune possibili limitazioni al potere di veto ma venne sempre rifiutata da tutti i Paesi membri: ora però gli Usa, per provare a limitare la Russia di Putin, sembra intenzionata a sostenere la risoluzione di Vaduz. Ridurre l’uso arbitrario dei poteri di veto avrebbe portato, ad esempio, il non naufragare della risoluzione votata alle Nazioni Unite dopo l’invasione russa dell’Ucraina: proprio il potere di veto di Mosca (e della Cina) ha permesso di paralizzare l’azione del Consiglio di Sicurezza che in tema di conflitti internazionali ha la possibilità di porsi come garante della pace globale
RUSSIA, A RISCHIO PERMANENZA IN CONSIGLIO DI SICUREZZA?
La bozza presentata dal Liechtenstein è co-sponsorizzata dagli Stati Uniti e prevede la richiesta di 5 Paesi membri di giustificare il loro uso del diritto di veto, previsto dall’articolo 27 dello Statuto Onu.
Come ben ricorda RaiNews, in realtà nello Statuto non si parla direttamente del diritto di veto: è di fatto una conseguenza diretta, dato che viene prescritto che «le decisioni del Consiglio di Sicurezza […] sono prese con un voto favorevole di nove membri, nel quale siano compresi i voti dei membri permanenti». In questo modo, i membri permanenti se non danno parere favorevole «godono di un indiretto diritto di veto». Zelensky da giorni chiede non solo la riduzione del potere di veto della Russia in Onu ma proprio l’eliminazione del ruolo di Paese membro presso il Consiglio di Sicurezza: parlando alle Nazioni Unite lo scorso 5 aprile, il Presidente ucraino sosteneva «Dove sono le garanzie che deve dare l’Onu? Dov’è la pace che il Consiglio di sicurezza deve costruire?. Il proposito di questa organizzazione è garantire la pace, dunque il Consiglio di Sicurezza dovrebbe rimuovere la Russia» affinché non possa porre veti «sulle risoluzioni contro le sue aggressioni». A stretto giro era arrivata la risposta da Mosca con l’ambasciatore russo all’Onu Vasily Nebenzya: «accuse infondate». La parola ora resta all’Assemblea Generale che potrebbe votare sulla risoluzione presentata già dalla sessione delle ore 15.15 (ora New York, le 21.15 in Italia).